Il Santuario Ritrovato riemerge dalle acque calde di San Casciano dei Bagni. Intervista con la sindaca Agnese Carletti :” rendere fruibile al pubblico nel più breve tempo possibile le novità emerse, allargando quindi l’area di scavo un po’ alla volta .La tecnologia è stata  fondamentale –  ha anche spiegato -nella fase di ricerca preliminare, infatti senza scavare il terreno è stato possibile grazie a indagini svolte con georadar o termoscanner capire dove fossero le strutture più rilevanti”

Di Monica Paglicci

Tutto è cominciato quando lo scorso agosto lo scavo presso il Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, aveva visto riemergere dal fango caldo le tracce dell’ingresso monumentale di un santuario romano e abbandonato sulla soglia era un altare in travertino. L’iscrizione “sacro ad Apollo” non lasciava dubbi sulla divinità tutelare del santuario. Ma le sorprese non sono finite lì e con la ripresa a settembre ed ottobre degli scavi: con le difficoltà estreme di uno scavo immersi nell’acqua calda e con le ristrettezze imposte dal protocollo di contrasto della pandemia del COVID-19, il team del Roman Baths Project ha visto riapparire nello scavo stratigrafico di un orto abbandonato a pochi metri dalle polle pubbliche ,ancora oggi in uso, le vestigia del un santuario romano intatto. In soli due mesi di scavo è infatti emersa con chiarezza parte della sequenza di vita del luogo di culto. L’impianto monumentale del santuario è riconducibile ad età augustea al di sopra di un luogo sacro in epoca etrusca almeno durante l’Ellenismo. In età augustea il santuario assume la forma di un edificio con copertura a compluvio su un bacino centrale circolare, poggiante su quattro colonne tuscaniche, e con propileo di ingresso a sud delimitato da due colonne a base attica. A seguito di un drammatico incendio avvenuto probabilmente alla metà del I secolo d.C., tra età flavia ed età traianea l’edificio fu ricostruito e ampliato. Abbiamo rivolto alla Sindaca di San Casciano,  Agnese Carletti, qualche domanda di approfondimento su questa incredibile ed importante scoperta archeologica.

D.: Questo progetto ha aperto le porte di una nuova era per San Casciano e tutta l’area territoriale circostante. Quali obiettivi importanti si è data l’amministrazione comunale di San Casciano intorno a questa scoperta?

R.: L’obiettivo che ci siamo dati come Amministrazione locale è quello di scavare e rendere fruibile al pubblico nel più breve tempo possibile le novità emerse, allargando quindi l’area di scavo un po’ alla volta.  Il 2021 vedrà appunto l’allestimento del nuovo spazio museale ma sarà poi dedicato alle nuove campagne di scavo, che riprenderanno già da fine primavera.Dobbiamo solo capire quante persone, studenti e archeologi potranno arrivare a causa delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Ci sono infatti già tanti ragazzi delle università anche estere come quella di Dublino, che hanno fatto domanda e sono pronti a partire, ma sarà necessario comportarsi seguendo le normative anti Covid. Se tutto andrà come previsto il 2022 sarà invece l’anno in cui renderemo fruibile appunto la parte scavata iniziando così a realizzare il parco archeologico termale.  Tutto ciò ha ovviamente delle variabili: dipenderà da quanto riusciremo a scavare e, non secondario, anche dalle risorse economiche che riusciremo a reperire. A tal proposito segnalo che nel giro di poco tempo sarà attivo l’Art Bonus e cioè la possibilità, prevista per legge,per i cittadini che lo vorranno di donare delle risorse scaricandole poi dalle tasse. Parallelamente l’Amministrazione cercherà di attrarre finanziamenti ma trattandosi di un progetto ambizioso necessita di aiuti economici importanti.

D.: Cosa racchiude il Volume stampato a tempo record  Il Santuario Ritrovato. Nuovi Scavi e Ricerche al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, pubblicato da “sillabe” (272 pp.), a cura di Emanuele Mariotti e di Jacopo Tabolli? 

R.: Il Volume a cura di Jacopo Tabolli e Emanuele Mariotti, racconta lo scavo nel dettaglio, spiegando i singoli pezzi ritrovati e contestualizzando il tutto storicamente e geograficamente. Sono circa trenta gli studiosi che hanno lavorato al volume che tra l’altro  contiene delle immagini bellissime delle varie fasi dello scavo e dei pezzi per le quali dobbiamo ringraziare il fotografo Gabriele Forti che ci ha fatto questo regalo.Il volume si può trovare già in vendita in tutte le edicole del comune, oltre che nelle librerie.

D.: Il successo del ritrovamento di questo Santuario ha tantissimi riferimenti ed il legame forte con l’antichità e la vita comune.Questo lavoro ha visto l’impiego di archeologi, scienziati, storici ma anche della società civile del posto che si è impegnata sugli scavi  del ritrovamento nonostante le difficoltà date dal Covid.  La piccola comunità di San Casciano come può essere portavoce verso gli altri territori circostanti?

R.:  La società civile è stata importantissima in questa parte di progetto grazie all’Associazione Archeologica che è riuscita ad attrarre persone e abitanti locali che si sono appassionate allo scavo e a tutto ciò che gli gira intorno. Credo che questo aspetto sociale del progetto sia importante tanto quanto lo scavo. Ci sono nuovi volontari, giovani e meno giovani che si sono offerti in aiuto e si sono tesserati. Colgo anzi l’occasione per fare gli auguri al nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Archeologica “EutycheAvidiena”.   L’associazione archeologica di San Casciano non è l’unica realtà di questo tipo, nel territorio ci sono associazioni simili più longeve della nostra e l’occasione di questa  nuova scoperta archeologica (premiata come miglior scoperta archeologica d’Italia nel 2020 dall’Associazione Archeologica di Tuscania per esempio) potrebbe essere quella di collaborare insieme.Si dovrà fare rete per la promozione di tutto il territorio, mettendo a disposizione competenze e risorse incrociate.

D.:Possiamo spiegare meglio il ruolo della tecnologia in questa scoperta.

R.: La tecnologia è stata innanzitutto fondamentale nella fase di ricerca preliminare, infatti senza scavare il terreno è stato possibile grazie a indagini svolte con georadar o termoscanner capire dove fossero le strutture più rilevanti. E sarà fondamentale in futuro anche nella fase di realizzazione del parco archeologico termale perché se è vero che alcuni pezzi saranno spostati dal sito per essere esposti nel museo, è pur vero che con l’aiuto della tecnologia saranno ricostruiti in loco. Stiamo compiendo un viaggio appassionato  tra antico e futuro. I prossimi appuntamenti di rilievo si terranno a San Casciano dei Bagni nelle settimane successive: la Lectio magistralis Nell’acqua sacra del Bagno Grande, che si terrà il giorno 11 aprile 2021 alle ore 12.00 direttamente dal “Bagno Grande” visibile in streaming sul canale YouTube del Comune di San Casciano dei Bagni – e l’inaugurazione del Nuovo percorso espositivo alle Stanze Cassianensi, in Piazza della Repubblica 4, che si svolgerà il giorno 24 aprile 2021 alle ore 17.00 (data suscettibile di cambiamento per norme anticontagio e le modalità di svolgimento verranno rese note in prossimità dell’evento).