Manifestazione a Roma degli avvocati  organizzata dal “Comitato degli iscritti” promosso dall’avv. Daniela Nazzaro per protestare , tra l’altro, contro la Cassa Forense che ha negato  ai propri aderenti aiuti economici durante la chiusura degli uffici giudiziari e degli stessi studi legali. Questi avvocati chiedono anche l’abolizione dell’obbligo di iscrizione alla Cassa Nazionale

Di Francesca Andruzzi

 

Si è svolta a Roma la manifestazione organizzata dal Comitato degli Iscritti (Avvocati italiani) denominata “In marcia verso Cassa Forense”.Promotore del Comitato, l’Avvocato Daniela Nazzaro, che mesi addietro, durante il lokdown, è riuscita – chiaramente tramite i social, visto il periodo – a raggiungere un vasto numero di appartenenti alla categoria, tra i quali serpeggiava malumore per le determinazioni di Cassa Forense (la Cassa di previdenza e assistenza degli Avvocati, ndr) di negare un aiuto economico ai propri iscritti, nonostante la chiusura degli Uffici Giudiziari e, per un periodo, degli stessi Studi legali.Partendo da un’istanza di commissariamento e passando per un ricorso ex art. 700 del codice di procedura civile (si tratta di una procedura con la quale si adisce un giudice con motivata urgenza, ndr), con il quale un gruppo di Avvocati, tra i quali la Nazzaro, chiedeva la sospensione dalla carica del Presidente dell’Ente di previdenza, la manifestazione è stata un’altra tappa di un lungo percorso che una parte degli Avvocati italiani ha deciso di intraprendere per ottenere anche l’abolizione dell’obbligo di iscrizione alla Cassa Nazionale. L’Avvocato Nazzaro ha illustrato, tra l’altro, i vantaggi che allo Stato deriverebbero dalla detta abolizione, laddove la scelta di contribuzione di molti colleghi dovesse ricadere sull’Inps. Insomma, per una migliore comprensione della vicenda da parte dei nostri lettori e senza cadere in tecnicismi, basti dire che durante il periodo più nero della pandemia, Cassa Forense si è limitata ad ‘anticipare’ due corresponsioni da € 600,00 e una da 1.000,00, perché il Governo così ha ordinato. Anticipazione che verrà alla stessa Cassa rimborsata dall’Inps e che neppure è stata concessa a tutti gli Avvocati. Sono rimasti fuori, infatti, a titolo di esempio, ed incomprensibilmente, i percettori di pensione di invalidità, sia pur minima. A ciò si aggiunga che, in base ad un provvedimento del Tribunale di Roma, emanato a seguito del ricorso ‘urgente’, sembrerebbe che il Presidente della Cassa non disponga dei poteri di straordinaria amministrazione, quanto mai necessari per guidare un Ente di Previdenza. A ciò si aggiunga che non vi sarebbe possibilità per gli Avvocati di conoscere esattamente come siano stati impiegati i denari che essi versano a titolo di contribuzione. Unico dato certo, le “indennità” percepite dal Presidente della Cassa, che somigliano maggiormente a stipendi dirigenziali. E, nonostante la crisi degli ultimi anni, sono stati… aumentati.Sempre la stessa favola italiana? Centri di servizio che divengono centri di potere? Persone delegate da altre a svolgere compiti di utilità sociale che sembrano dimenticare il vero motivo per il quale occupano le poltrone? E ciliegina sulla torta, gli Avvocati hanno manifestato la loro impossibilità a pagare ancora una contribuzione minima non legata al reddito. Cosa significa? Significa che un avvocato è costretto, ogni anno, a versare alla Cassa di previdenza e assistenza alcune migliaia di euro, a prescindere dall’entità reddito. Sembra incredibile, ma è così. Una contribuzione previdenziale in parte sganciata dal reddito. La manifestazione del 4 settembre ha voluto sensibilizzare non solo la categoria forense, ma tutta l’opinione pubblica. Gli avvocati difendono i diritti dei cittadini, tra mille difficoltà, compresa una legislazione in continuo movimento, tanto da apparire schizofrenica, e in questo momento storico sembra abbiano difficoltà a difendere  loro stessi. Daniela Nazzaro sta cercando, con le proprie forze e la propria voce, di cambiare le cose. Riuscirà nell’intrapresa? Molti avvocati hanno affrontato un viaggio lungo, e costoso, per arrivare fino a Roma e partecipare alla manifestazione, che non è stata solo di protesta. La storia del mondo insegna che i sacrifici, prima o poi, vengono ripagati. Un membro della Commissione giustizia della Camera dei Deputati, l’On. Gianfranco Di Sarno, ha assicurato ai presenti che le istanze saranno ascoltate. Che la voce degli Avvocati non resterà lettera morta. Sarà così? Intanto, sotto il sole di Roma, che ha scaldato gli interventi anche dei numerosi professionisti forensi che hanno chiesto di parlare, come l’Avv. Giuseppe Caravita, l’Avv. Andrea Falcetta, l’Avv. Luca La Cava (giunto dalla lontana Ragusa) e come l’Avv. Vincenzo Sparti, consigliere dell’Ordine palermitano (“prima di essere un Consigliere sono un Avvocato”) e molti altri ancora, è iniziata la battaglia, più che civile, di una categoria che vuole difendere se stessa per poter continuare a difendere gli italiani.  Daniela Nazzaro si è assunta una responsabilità non da poco. Ora molti avvocati vedono in lei una luce. E il cielo di Roma, il bellissimo cielo di Roma, dal colore unico, ha benedetto questo inizio. Il Cielo, si sa, premia l’impegno, a prescindere dal risultato, che dipenderà non solo dalla tenacia e dalla passione della categoria forense, ma dalla risposta che il Popolo italiano tutto, Istituzioni comprese, vorrà fornire. Perché le sentenze, non va dimenticato, sono in Suo nome.