Montalcino : la cerca e cavatura del tartufo verso il sì dell’Unesco; per il territorio ilcinese sarebbe uno storico bis
Una giornata che potrebbe entrare nella storia e far centrare un prestigioso record per il territorio di Montalcino. Giovedì mattina (tra le 10,15 e le 13,15) a Parigi l’Unesco deciderà definitivamente sull’iscrizione nella Lista del Patrimonio Immateriale della “Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”, candidatura che ha già ricevuto il parere positivo dall’Organo di Valutazione dell’Unesco e che adesso attende un riscontro finale dalla riunione del Comitato Intergovernativo. Salvo colpi di scena clamorosi la valutazione sarà positiva e il territorio di Montalcino, che fa parte della Valdorcia il cui paesaggio è patrimonio Unesco dal 2004, potrebbe fregiarsi di un prestigioso bis a dimostrazione di una ricchezza naturalistica e di una biodiversità straordinaria. L’Associazione Città del Tartufo che ha sede operativa a San Giovanni d’Asso, dove nasce il prestigioso Tartufo Bianco delle Crete Senesi, ha avuto un ruolo decisivo nella proposta di candidatura. “Dal 2013 stiamo lavorando a questo progetto – spiega a “ Montalcinonews.com Michele Boscagli, presidente dell’associazione Città del Tartufo ed ex sindaco di San Giovanni d’Asso – ; siamo stati il motore trainante e di coordinamento. Quello portato avanti è stato un lavoro importante, costoso e molto lungo che ha visto investimenti in promozione e formazione. Giovedì sarò a Roma al Ministero con la sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni e i dirigenti. Siamo ottimisti? Sicuramente. Quello che manca è solo il voto politico e non è mai successo che una candidatura sia stata bocciata arrivata a questo punto. Ma ovviamente aspettiamo giovedì per festeggiare. Siamo un territorio con poco più di cinquemila abitanti e sarebbe bello e importante avere due riconoscimenti Unesco”. La “Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è una candidatura di carattere nazionale istruita grazie al coordinamento tecnico-scientifico istituzionale del Servizio II-Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura. Il percorso, iniziato nel 2013, è stato seguito e implementato dalla partecipazione di una rete interregionale nazionale composta da singoli tartufai, da libere associazioni, da soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana e dall’Associazione Nazionale delle Città del Tartufo come rete istituzionale che raggruppa i territori tartufigeni.