Montalcino: l’autovelox non può stare in quella strada ; multa annullata

Da montalcinonews.it

A chi di voi è capitato di prendere una multa all’autovelox di Sant’Angelo Scalo? Probabilmente in tanti risponderanno affermativamente. Eppure, se vi dovesse ricapitare, potete difendervi ed avere ragione. Già, le cose presto potrebbero cambiare con un caso, che interessa il territorio di Montalcino, che ha i requisiti “per fare scuola”. Il Giudice di Pace di Siena ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Carlotta Padrini, del Foro di Firenze, che difendeva un cittadino di Sinalunga. L’automobilista aveva ricevuto un verbale di accertamento per eccesso di velocità rilevato dal noto autovelox che si trova sulla Sp14 Traversa dei Monti a Sant’Angelo Scalo. Ma quell’autovelox fisso, a quanto pare, in quella strada non ci poteva stare. L’articolo 4 della legge 168 del 2002, ci dice l’avvocato Padrini,“autorizza l’installazione degli autovelox senza il presidio degli agenti, oltre che su autostrade e strade extraurbane principali, sulle strade di cui alle lettere C e D dell’art. 2 C.d.S., ovverosia strade extraurbane secondarie e strade urbane di scorrimento. La legge prescrive dei requisiti minimi e necessari che tali strade devono avere e la mancanza di anche una sola di dette caratteristiche non consente la classificazione della strada in dette categorie”. E la strada di San’Angelo i requisiti giusti non li ha per essere classificata in un certo modo (ad esempio la banchina non è presente) e quindi l’autovelox lì non può stare. Ma non ci deve essere l’autorizzazione del Prefetto? “La difesa dell’agente della Polizia Municipale si è focalizzata su questo aspetto. Il giudice – prosegue l’avvocato – però ha accolto la mia tesi ed ha ritenuto non valida l’installazione dell’autovelox. Adesso aspettiamo le motivazioni della sentenza”. Multa annullata dunque e un caso che può creare un precedente importante anche perché di autovelox con queste caratteristiche, presenti in determinate strade, se ne trovano tanti. “Molti – conclude l’avvocato Padrini – sono gli apparecchi di controllo della velocità installati nella provincia di Siena, e non solo, che non rispondono ai requisiti previsti dalla legge e, pertanto, illegittimi. L’unico modo per contestare i verbali è fare ricorso”.