Montepulciano  alla Festa del Cinema di Roma per il film “Il peccato” su Michelangelo girato anche nella città poliziana

Grande attesa per la proiezione, il 27 ottobre (ore 17.00) del film Il Peccato, del regista russo Andrej Koncalovskij. Girato in parte alle cave di marmo di Carrara, in Piazza Grande, a Montepulciano e in altre location toscane, tra cui Firenze, Bagno a Ripoli, Arezzo, Monte San Savino, il castello Malaspina di Massa e il castello di Fosdinovo.  Il film è ambientato in Italia nel 1512, quando Michelangelo ha appena terminato di dipingere la volta della Cappella Sistina. L’improvvisa morte del Papa Giulio II (Giuliano Della Rovere), la conseguente influenza dei Medici in Vaticano e il conflitto tra due delle famiglie più potenti d’Italia, coinvolge anche l’artista, che riceve pressioni entrambi i committenti. Il film è giocato anche su un registro onirico e restituisce allo spettatore i sentimenti dell’uomo Michelangelo, le sue passioni e i suoi dissidi interiori. Protagonista del film, l’attore Alberto Testone, scelto dopo molti mesi di casting, per la ricerca di un volto che potesse avvicinarsi a quello del grande Michelangelo Buonarroti.Nelle immagini, come sempre “rubate” sul set, la preparazione della piazza, momenti dalla riprese, l’interprete Alberto Testone in una scena, ai piedi della gradinata del Duomo e la comparsa Giorgio Bernieri, un carrarese di 60 anni che ha acquisito una certa notorietà per essere stato scelto per interpretare la parte di un inquietante mendicante le cui apparizioni – riferisce Il Tirreno – Massa – creano paura e smarrimento in Michelangelo. Bernieri non fu impiegato solo nella lavorazione a Carrara ma fu poi portato anche sui set di Montepulciano e di Firenze (Piazza della Signoria) e Roma (Teatro Marcello).“ A dieci anni dalla prima di New Moon- ha ricordato il sindaco Michele Angiolini(foto) – Montepulciano torna alla Festa del Cinema di Roma grazie al Michelangelo di Andrej Končalovskij.Una nuova opportunità di promozione culturale offerta dalla bellezza di Piazza Grande ma anche dalla nostra capacità di accogliere le produzioni, conciliando le loro esigenze di lavoro con le nostre di tutela, di corretto utilizzo dell’immagine e di pacifica convivenza con i residenti e le attività”.