Montepulciano: crescono i “nuovi poveri”; l ‘appello del Direttore della Caritas Diocesana Giuliano Faralli, “subito misure per contenere anche le conseguenze economiche e sociali della pandemia. Come Diocesi pensiamo ad un fondo anti-crisi.

Sono 143 le persone seguite dai servizi delle Caritas della Diocesi di Montepulciano Chiusi Pienza nelle due settimane comprese fra il 10 e il 27 Marzo, il periodo successivo al decreto “Resto a Casa” e il 9% di esse, sono i cosiddetti “nuovi poveri”, ossia uomini e donne totalmente sconosciute alla rete dei servizi Caritas che pure accoglie e accompagna oltre 500 persone all’anno. “In pratica una persona su dieci fra quelle che seguiamo in questi giorni non la conoscevamo – sintetizza il direttore Giuliano Faralli -: è il primo impatto sui più poveri dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ormai da quindici giorni”. Almeno guardando a questi primi giorni paiono essere tre i nuovi profili che emergono fra i più poveri del territorio, “ma è un fenomeno, purtroppo, destinato ad evolversi molto rapidamente e dunque da monitorare con estrema attenzione” sottolinea Faralli. Ci sono, intanto i “senza dimora” e coloro che vivono in abitazioni precarie: non gli “storici” del territorio, abituali frequentatori della struttura della Caritas. “Al nostro refettorio, riconvertitesi da due settimane a questa parte in centri di distribuzione – dice il Direttore Giuliano Faralli – abbiamo ospitato decine di persone assicurando un pasto caldo, molte di più rispetto allo stesso periodo del 2019 e circa un sesto di essi è una persona che non era conosciuta dai nostri servizi”. Poi ci sono i cosiddetti giostrai, gestori di giochi e attrazioni per bambini: “Ci hanno già contattato alcuni nuclei per un totale di circa 25 persone, anch’esse tutte sconosciute al nostro sistema” sottolinea Faralli. Infine il mondo del lavoro ambulante: “Per adesso ci hanno cercato soprattutto stranieri ma ritengo assolutamente plausibile, purtroppo, che il disagio possa diffondersi: al momento seguiamo qualche nucleo, ma di questi mai nessuno ci avevano cercato”.Il tutto a fronte di una notevole riduzione dei volontari con età abbastanza avanzata di molti di essi, “soggetti a rischio” per i quali è più che opportuno uscire il meno possibile di casa, causa il comprensibile timore del contagio e le doverose misure di contenimento decise dalle autorità: “In due settimane siamo passati da una squadra di 56 persone, fra operatori volontari ad una di appena 8 persone. Abbiamo dovuto sospendere l’attività dei Centri di Ascolto, mantenendo attivo per 16 ore di ogni giorno il numero telefonico 0578 757717 e la e-mail caritas@diocesimontepulciano.it .             Però alla lunga rischia di essere una sfida impari. Temiamo che la prospettiva di superare prima l’emergenza sanitaria e poi pensare alla crisi sociale ed economica possa condurre a conseguenze nefaste per tante persone – dice il direttore -: la pandemia, purtroppo, ci condizionerà ancora per diverso tempo, anche se speriamo tutti sia il più breve possibile e, quindi, sentiamo l’esigenza di mettere in campo subito misure per contenere il più possibile i processi d’impoverimento in modo, fra l’altro, da farci trovare pronti alla ripresa. Come Diocesi pensiamo ad istituire un fondo anti-crisi per sostenere le persone in questo periodo. Ma è importante anche coordinarci il più possibile per evitare il disperdere di energie e risorse, anche se le regole del “distanziamento sociale” rendono un po’ più complicate le sinergie. E soprattutto è necessario mettere in campo strumenti forti, a livello nazionale e locale, in grado di rinvigorire e ampliare considerevolmente le reti di protezione sociale. Altrimenti saremo destinati a pagarne le conseguenze per anni”. Ci auguriamo che le 13 Amministrazioni Comunali del nostro territorio Diocesano, già collaborative con Caritas, continuino concretamente quest’opera. Aiuto lo speriamo anche da altri Enti e dalle tante Associazioni cattoliche e laiche”.

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IL REPORT DELLA CARITAS DIOCESANA DI MONTEPULCIANO

a cura dell’Osservatorio sulle Povertà della Caritas Diocesana di Montepulciano

1 – Le persone sostenute dai servizi della Caritas Diocesana di Montepulciano dal 10 al 27 Marzo 2020

E’ proseguito incessante anche nelle due settimane di emergenza sanitaria l’impegno della Caritas Diocesana di Montepulciano accanto a chi fa più fatica: sono state oltre 500, infatti, le persone seguite dai servizi dell’ufficio per la Pastorale della Carità nelle prima due settimane (dal 10 al 27 Marzo) di emergenza sanitaria. Hanno continuato il loro lavoro, infatti, buona parte dei servizi dell’ufficio per la Pastorale della Carità della Diocesi, anche dal 10 marzo in poi, ossia successivamente al c.d. Decreto “Resto a Casa”, il primo provvedimento deciso dal Governo per limitare la diffusione del contagio da Covid19: “Lo abbiamo fatto – spiega il direttore della Caritas Giuliano Faralli – riorganizzando i nostri servizi nel rispetto di tutte le indicazioni delle autorità e, tenendo conto della comprensibile e significativa diminuzione dei volontari”. Siamo seriamente preoccupati – ribadisce il Direttore – poiché si presentano sempre di più persone / famiglie che avevano un lavoro pur precario, spesso a chiamata, quindi non avendo ferie da usufruire, queste persone sono senza stipendio e di conseguenza la famiglia è senza nulla! Con le sole risorse di Caritas – afferma con gli occhi lucidi – a breve, non potremo più dare una risposta concreta!”

Nel dettaglio:

  • Ha continuato a lavorare il Centro d’Ascolto Diocesano, sia pure privilegiando i colloqui telefonici o mail e riducendo notevolmente allo stretto indispensabile quelli de visu;
  • La mensa diurna di Chiusi Scalo sono divenuti centri di distribuzione di pasti: gli ospiti ritirano il loro cestino e vanno a mangiarlo dove gli è possibile onde evitare assembramenti in spazi ristretti.
  • Semisospesa anche l’attività dello sportello del microcredito, il servizio dedicato alle persone alle prese con problemi di liquidità.
  • Promossi servizi di ascolto e accompagnamento per le nuove povertà che già cominciano ad emergere in conseguenza della crisi, per ora con particolare riferimento ad ambulanti e giostrai.
  • Intrapresa la necessaria consegna a domicilio del “pacco alimentare” con la preziosa collaborazione di Associazioni ed Enti del territorio. Solo in questa settimana abbiamo consegnato oltre 30 pacchi, servendo cibo a circa 90 persone.
  • Abbiamo fatto un protocollo d’intesa con i comuni ricadenti nel territorio della Diocesi (Abbadia San Salvatore, Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montalcino, Montepulciano, Pienza, Radicofani, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda) rivolgendosi ai nostri bar, ristoranti, alberghi, panifici, pizzerie, aziende del settore alimentare, aziende agricole, ai produttori, ecc…, visto che, a causa delle restrizioni e delle chiusure obbligatorie, se hanno disponibilità di prodotti alimentari prossimi alla scadenza o comunque deteriorabili. In questo difficile momento possono compiere un gesto di altruismo e GRANDE UMANITÀ DONADOLI alla CARITAS. Il fabbisogno sta notevolmente crescendo, troppe sono le famiglie che non riescono a mettere in tavola un pasto.