Montepulciano: il 7 marzo ‘Vin Santo Lovers’ per conoscere e degustare 50 anni di questo “elisir”

È in programma il prossimo 7 marzo alla Fortezza di Montepulciano, sede, tra l’altro, del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, “Vin Santo Lovers”. Primo Grande Evento tutto dedicato al Vin Santo, alle aziende, agli addetti ai lavori ed agli appassionati di questo prezioso “elisir”.   Un evento unico, organizzato da Federico Minghi, esperto in eventi e marketing con il Professore Andrea Mazzoni, la partnership del Consorzio del Nobile di Montepulciano ed il Patrocinio della Regione Toscana, dove si parlerà di questo meraviglioso nettare dorato e si potranno degustare i migliori 25 Vin Santi, bottiglie pregiatissime, introvabili, addirittura del 1969. Dice  Federico Minghi :“L’evento nasce dalla necessità di promuovere e rilanciare un prodotto di grande qualità come il vin santo, con una storia importante, sul quale le aziende investono tanto ma ancora non ha avuto il giusto riconoscimento dal mercato.Per poterlo apprezzare, il Vin Santo va spiegato, il lasso di tempo lunghissimo, l’attesa del risultato finale, la fatica, la cura maniacale per realizzare un prodotto così importante. Nell’ultimo mese ho visitato le vinsantaie più belle e rinomate ed ho potuto apprendere metodi e tradizioni diverse di produzione, ma con la costante di un amore incondizionato verso questo elisir. Tutti sono concordi di sfatare il mito comune, nel corso degli anni è stata fatta questa associazione “vin santo e cantucci”. Questo uso “improprio” legato alle mode del gusto ha contribuito ad un appiattimento del prodotto riconducendolo a semplice vino da dessert.  La tradizione vuole, però, abbinamenti diversi, per un vinsanto più secco con un tagliere di salumi e, la ricetta dei nonni, oltre alla colazione, lo prevedeva come elemento essenziale dei crostini neri toscani, con un prodotto più dolce, formaggi stagionati e erborinati ma anche il classico panforte senese. Oggi possiamo anche tentare abbinamenti più legati alla modernità, come il cioccolato o una pasticceria di mandorle di alto livello, anche come base di un Cocktail. Ma può essere un prodotto da meditazione, che scalda il cuore, crea una atmosfera di sentori magici, di armonia di dolcezza infinita, entrati nel suo mondo, si dischiudono nuovi e profondi sentori gustativi.  Per i nostri nonni era un vanto e  esisteva l’usanza di offrirlo agli ospiti come benvenuto. Il Vin Santo, quindi, merita la giusta collocazione nello scenario dei vini e diventare il miglior biglietto da visita per le aziende. Una spremuta del territorio e una coccola per l’anima.”