Montepulciano:  parcheggio multipiano in Piazza Nenni;  minoranza Centrodestra  “risposte evasive della maggioranza ed incapacità di aprirsi al dialogo con i cittadini”.

Dal  Gruppo Consiliare Centrodestra per Montepulciano guidato da Gianfranco Maccarone  riceviamo e pubblichiamo

“Rimaniamo sbigottiti dalle risposte ricevute durante il Consiglio Comunale Straordinario promosso dal nostro Gruppo e dal comunicato stampa pubblicato dall’Amministrazione Comunale.La maggioranza di centrosinistra non ha evidentemente colto la nostra legittima richiesta di confronto e democrazia avanzata nel corso del dibattito, confondendo le elezioni del 26 maggio con un referendum consultivo i cui esiti, come dimostrato dalla storia recente, molto spesso non coincidono, tanto più alla luce delle critiche avanzate proprio dai soggetti  coinvolti in un percorso partecipativo rivelatosi approssimativo e inadeguato; fatto più grave è la mancanza di qualsiasi risposta da parte del centrosinistra in ordine ai rischi che il Comune si assumerà per la realizzazione e gestione dell’opera, tramite la formula del project financing, nonché riguardo le inique condizioni contrattuali penalizzanti per l’Ente, contenute nella Convenzione pubblicata, da noi dettagliatamente elencate ed approfondite nel corso della discussione.La maggioranza ha preferito respingere la richiesta di indizione del referendum e della convocazione di un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza trincerandosi, al contrario, dietro una retorica sterile culminata nel paragonare il realizzando parcheggio all’Autostrada del Sole, per l’importanza dell’opera, o ad affermare che il parcheggio sarà uno strumento per attrarre turismo. Una serie di risposte inconferenti, che hanno dimostrato un’oggettiva difficoltà nell’affrontare l’argomento nel merito . Esprimiamo il nostro rammarico, per l’incapacità dimostrata dalla maggioranza di cogliere quest’occasione di confronto con i cittadini che, giustamente, chiedono chiarezza e coinvolgimento nelle scelte che li vincoleranno per i decenni (almeno quarant’anni) a venire e che, ad oggi, non hanno ricevuto risposta”.