Monteriggioni : Coronavirus e cassa integrazione e malattia ; FIOM CGIL , “Pay Care sta sbagliando, facciamo chiarezza!”

Dalla Fiom-Cgil di Siena riceviamo e pubblichiamo

“Per chiarire il rapporto tra Cassa Integrazione o FIS e malattia prendiamo spunto da una comunicazione inviata dall’azienda Pay Care (Gruppo Comdata) ai propri dipendenti, che nel sito della Tognazza (Comune di Monteriggioni) occupa 74 dipendenti. L’Azienda, che il 23 marzo aveva comunicato di dover chiedere l’intervento dell’assegno ordinario per emergenza Covid-19 (FIS) a partire dal 9 marzo, ha inviato il 31 marzo un’ulteriore comunicazione a tutti i lavoratori nella quale informa che provvederà a sostituire con l’indennità giornaliera FIS tutte le eventuali malattie a partire dal 9 marzo, quindi in maniera retroattiva.Questa decisione è stata presa, provocando un danno economico ai dipendenti, appellandosi alla circolare Inps n.47 del 28/03/2020 che richiamando il D.lgs n.148/2015 testualmente recita “Il trattamento di integrazione salariale sostituisce in caso di malattia l’indennità giornaliera di malattia, nonché la eventuale integrazione contrattualmente prevista”.L’interpretazione di Pay Care però è assolutamente di parte e non corretta, perché omette totalmente di considerare le indicazioni contenute nella circolare Inps n.197 del 2/12/2015, dove, sempre in relazione al D.lgs n.148/2015 a cui si appella l’azienda, si specifica che: “Se durante la sospensione del lavoro (cassa integrazione a zero ore) insorge lo stato di malattia, il lavoratore continuerà ad usufruire delle integrazioni salariali… Se l’intervento di cassa integrazione è relativo ad una contrazione dell’attività lavorativa, quindi riguarda dipendenti lavoranti ad orario ridotto, prevale l’indennità economica di malattia.”.Siamo quindi esattamente di fronte alla situazione in cui si trovano attualmente i lavoratori senesi della Pay Care, ovvero stanno svolgendo un’attività ridotta ma che comunque continua regolarmente (non c’è quindi una totale sospensione del lavoro a zero ore). Ciò significa che ai lavoratori in malattia deve essere corrisposta la relativa indennità (cioè pagamento del 100% della retribuzione), che è decisamente più favorevole in termini salariali rispetto alla cassa integrazione o FIS.Chiediamo quindi all’Azienda di ritornare sui suoi passi ed applicare correttamente le disposizioni di legge e i chiarimenti contenuti nelle circolari Inps. In caso contrario inviteremo tutti i dipendenti Pay Care a contattare la Fiom Cgil di Siena, che tramite il supporto dell’Ufficio vertenze e dei suoi legali si rende disponibile a rappresentare chiunque vorrà far valere i propri diritti contrastando le decisioni unilaterali e penalizzanti dell’Azienda”.