Movimento “Geotermia Sì”: “ a cosa rinuncia l’Amiata senza geotermia come energia rinnovabile”

Dal  movimento “Geotermia Si” riceviamo e pubblichiamo

“ Sì torna all’attacco contro i tagli agli incentivi proposti dal Governo e invita i cittadini a unirsi alla mobilitazione di sindaci, imprese e lavoratori, per difendere l’occupazione sull’Amiata, ma anche la cultura e i servizi erogati dai Comuni geotermici grazie agli incentivi. “L’obiettivo di Geotermia Sì è la tutela dell’Amiata, come insieme di comunità e dal punto di vista ambientale. Il contrasto tra chi vuole la geotermia e chi la reputa pericolosa e vorrebbe chiudere le centrali è del tutto astratto e, questo è rischioso. Da una parte, infatti, ci sono prese di posizione ideologiche, di élite di ambientalisti da salotto, dall’altra ci sono le persone che vogliono vivere e difendere l’Amiata e le indagini che accertano la salubrità dei luoghi. I cittadini dell’Amiata, se dovesse essere confermata la posizione del Governo che toglie alla geotermia la definizione di energia rinnovabile, si dovrebbero abituare ad avere di meno. Meno cultura, meno servizi, meno opportunità di lavoro. È questa la tragica quanto inevitabile e concreta realtà, che si prospetta di fronte a noi. Siamo sicuri di voler rinunciare a tutto quello che ci consente ancora oggi un’esistenza dignitosa? “Senza geotermia aumenteranno le tasse comunali: confrontando le aliquote applicate dai vari Comuni balza subito agli occhi che le amministrazioni comunali dei territori geotermici, soprattutto quelle che ricevono più risorse, applicano tasse molto più basse, con risparmi per le famiglie nell’ordine di centinaia di euro. Tutto questo è destinato a finire se il Governo non tornerà indietro rispetto alla decisione di escludere il settore geotermoelettrico dagli incentivi per le energie rinnovabili”. Dalla geotermia dipende la capacità dei piccoli Comuni di erogare servizi essenziali come l’asilo nido e le ludoteche anche per pochi bimbi e con costi esigui per le famiglie. Nei Comuni che ricevono le risorse della geotermia questo è possibile!Senza geotermia crollano i lavori pubblici sull’Amiata: parliamo di centinaia di migliaia di euro all’anno, per le scuole, per la piscina e le palestre, per la manutenzione delle strade: la Provincia di Grosseto, solo per fare un esempio, ha a disposizione milioni di euro per la strada del Cipressino e per la strada Pitigliano-Santa Fiora grazie al fondo geotermico. Senza geotermia ci sarà meno cultura: pensiamo alle stagioni teatrali finanziate dai Comuni grazie ai contributi consistenti e continui della geotermia. E non ci saranno le risorse per sostenere le associazioni che animano il territorio con la loro attività e l’organizzazione degli eventi. Tutto questo finirà. Pensare che Santa Fiora, così come Arcidosso o Piancastagnaio per altre situazioni, possa mantenere un teatro, l’asilo nido e la ludoteca o realizzare una nuova scuola o  anche avere e mantenere una nuova piscina senza i fondi della geotermia è semplice fantasia, così come collaborare attivamente con associazioni ed enti sotto il profilo economico per le varie attività che ad oggi vengono garantite. Non ultimo il teleriscaldamento: sull’Amiata ce n’è uno, quello di Santa Fiora. A breve saranno tre con Piancastagnaio e Aiuole. Il teleriscaldamento è un servizio di primaria importanza per le comunità che se ne possono servire, garantisce risparmi rispetto all’utilizzo di gasolio e GPL (ricordiamo che molti comuni non sono metanizzati) e permette di spengere migliaia di caldaie a gasolio, a GPL e anche a legna, il cui funzionamento è legato a processi di combustione e quindi ad emissioni inquinanti, in particolare alle polveri sottili. La realizzazione di reti di teleriscaldamento comporta enormi benefici per i territori sia economici che ambientali. Teleriscaldamento significa evitare emissioni inquinanti, risparmi e praticità soprattutto rispetto a centrali termiche a legna e gasolio.Anche riscaldarsi potrebbe non essere più scontato e sostenibile, grazie alle scelte di questo Governo che potrebbero mandare in fumo milioni di investimenti realizzati negli anni sul territorio. L’Amiata si prepari a rinunciare a tutto questo se non farà sentire la sua voce”.