Piancastagnaio: blitz dei carabinieri nella sede dell’Unione dei comuni dell’Amiata-Val d’Orcia. Forse una indagine sulle presenze al lavoro dei dipendenti

di Massimo Cherubini (da La Nazione del 5 aprile)

Hanno acquisito una serie di documenti, interrogati i dipendenti. Ieri mattina blitz dei carabinieri nella sede dell’Unione dei comuni dell’Amiata Val d’Orcia a Piancastagnaio. In cerca di cosa o quale conferma? Interrogativo al quale non è possibile dare una risposta certa perché sull’indagine- avviata dalla procura della Repubblica di Grosseto e affidata agli uomini dell’Arma della compagnia di Pitigliano- viene mantenuto un rigoroso riserbo. Forse è in atto una indagine legata al corretto comportamento dei dipendenti in fatto di presenze al lavoro. Tradotto potrebbe essere scattata una indagine “sui cartellini facili”. E’ una delle ipotesi che si possono trarre da come, nella mattinata di ieri, si sono svolti i fatti -visibili da molte persone- in via Grossetana, la provinciale che da Piancastagnaio conduce verso il versante grossetano della montagna.Sono le prime ore del mattino quando quattro auto dei carabinieri si appostano davanti alla sede dell’Unione dei comuni. Alcuni uomini si presentano per acquisire dei documenti. Altri vanno nella vicina caserma dove ad uno ad uno iniziano ad arrivare buona parte dei quaranta dipendenti. Un movimento insolito, che non passa inosservato. Nessuno parla, non possono farlo perché vincolati ad un rigoroso riserbo dell’attività investigativa. Cosa potrebbe aver fatto scattare questa indagine? Cosa assai probabile un esposto circostanziato di eventuali indebite assenze dal lavoro. Ma sono ipotesi perché an che i carabinieri non forniscono nessuna indicazione sulla indagine che, comunque, è sicuramente in atto. Potrebbe essere finalizzata ad accertare reati di altro tipo, ma quello più plausibile (perché interrogare, in qualche caso anche molto a lungo, i dipendenti?) resta l’assenteismo. Ieri mattina, appresa la notizia della insolita, massiccia, presenza di carabinieri davanti alla sede dell’Unione dei comuni, appreso che era in atto la convocazione dei dipendenti, abbiamo chiamato Francesco Fabrizzi, presidente in carica (questo ruolo viene esercitato a turno dai sindaci dei comuni che fanno parte dell’Unione) insediatosi da pochi mesi. Mancavano pochi minuti alle undici. Gli abbiamo chiesto se aveva notizie di quanto stava accadendo. Risposta secca: “ per quanto ne so io tutto a posto. Dipendenti convocati? Ci sarà un’assemblea sindacale”. E’ evidente che, così come hanno fatto gli altri, la risposta è dovuta al rigoroso riserbo.