Piancastagnaio: confermata la “visita” dei carabinieri all’Unione dei comuni dell’Amiata-Val d’Orcia ma viene precisato che le indagini, disposte dalla procura della Repubblica di Grosseto, non sono indirizzate verso i cosiddetti “furbetti del cartellino”

di Massimo Cherubini (da La Nazione del 6 aprile)

“Nessun furbetto dei cartellini”. L’Unione dei comuni dell’Amiata Val d’Orcia “puntualizza” quanto da noi anticipato. Nel senso che viene confermata la “visita” dei carabinieri, le assunzioni di “sommarie informazioni” da parte dei dipendenti e l’acquisizione di alcuni documenti.  Ma viene sottolineato con forza che le indagini, disposte dalla procura della Repubblica di Grosseto, non sono indirizzate verso i così detti “furbetti del cartellino”. Cosa, del resto, che noi abbiamo avanzato come una ipotesi, non certo come una notizia. La notizia sta nell’indagine che è aperta e coperta da un rigoroso riserbo. “Con riferimento all’articolo pubblicato dalla Nazione – si legge nella nota dell’Unione dei Comuni-   si fa presente che le indagini in corso, come risulta dall’ordine di esibizione notificato all’Unione  non riguardano assolutamente il “così detto”. fenomeno dei furbetti del cartellino e  la timbratura dei dipendenti pubblici”.La puntualizzazione parla, a ragione, di “ipotesi del giornalista che ha firmato l’articolo”, Ipotesi, come abbiamo detto  per la semplice ragione che, sulla vicenda, nessuno parla.“Il Presidente dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia -si legge ancora nella nota-  solo questa mattina (ieri n:d:r)  ha appreso dei contenuti dell’ordine di esibizione che ha dato luogo alla acquisizione della documentazione, alla assunzione di sommarie informazioni da parte dei carabinieri ed é per questo motivo che non poteva fornire alcuna informazione al giornalista che ha redatto l’articolo, non essendo a conoscenza dei motivi dell’intervento dei carabinieri. Si precisa che nessuna documentazione è stata acquisita per quanto riguarda la presenza dei dipendenti pubblici in servizio”.Puntualizzazione comprensibile in attesa che l’indagine venga chiusa e si possano conoscere sia i motivi che l’hanno avviata sia le conclusioni. Resta da osservare che una simile operazione – otto carabinieri che si presentano nella sede dell’Unione a Piancastagnaio,  dipendenti chiamanti a rispondere a sommarie informazioni, documenti acquisiti, inducono a pensare ad una inchiesta importante. Pur senza accusare nessuno, senza “violare” la suscettibilità di nessuno.