Piancastagnaio: “forte”la ripresa delle serre di Floramiata che chiude con un attivo  e un fatturato che supera i sei milioni

di Massimo Cherubini (da La Nazione del 6 febbraio 2019)

Più calore geotermico, più produzione, più occupati. Per le serre della Floramiata di Piancastagnaio la ripresa diventa forte. Lo dicono i numeri, a partire dall’approvazione del bilancio 2018 che chiude con un utile di circa 70mila euro (comprensivi dei benefici fiscali previsti dalla legge), con un fatturato che supera i sei milioni. Il nuovo management sta affermandosi. Lo dicono i numeri, lo dice il protocollo d’intesa sottoscritto- presente il sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini- con Enel Green Power che incrementa di 25MW -passando da 150 a 175- la fornitura di calore geotermico- a costi dieci volte inferiori a quelli dei tradizionali combustibili. Per riscaldare le serre, che si estendono su un’area di ventisette ettari, assicurando una costante temperatura di ventiquattro gradi è gran cosa. Una concessione legata alla ripresa di Floramiata che, nello scorso anno, ha venduto oltre tre milioni di piante. Numeri che si legano anche ad una incoraggiante ripresa occupazionale. Quando, appena due anni fa, il gruppo rilevò, la società dalla procedura fallimentare dovette ridurre l’organico passando dai 138- parliamo dei lavoratori a tempo indeterminato- a 78. Alla fine dello scorso anno gli occupati, sempre a contratto “pieno”, sono saliti a 110 mentre proprio alla fine dello scorso mese di gennaio sono stati attivati anche venti contratti a tempo determinato- cento giorni lavorativi- che equivalgono a dodici unità occupate per un anno. “Siamo soddisfatti -dice Marco Ceppellini amministratore delegato della Floramiata- dei risultati ottenuti, delle concrete prospettive di sviluppo che abbiamo. Utile di bilancio, occupati che aumentano “attingendo”- sottolinea- dai lavoratori che erano rimasti fuori alla ripresa dell’attività produttiva. Mercato che “sfonda”- grazie alle esperienze di Tesi Group (uno dei nuovi azionisti n.d.r) anche all’estero, programmi di ristrutturazione, e ammodernamento degli impianti. Intanto abbiamo realizzato un vivaio a cielo aperto, in un’area di sette ettari e mezzo, incrementando l’offerta dei nostri prodotti. Pensiamo anche a nuove aumentando la produzione. Procediamo con determinazione e abbiamo accolto l’aumento di fornitura di calore, da parte di Enel Green Power, non come semplice atto commerciale ma come attestato di fiducia nei nostri progetti”.Un “quadro” in controtendenza rispetto allo stato generale occupazionale in Amiata che si regge tra poche sane attività. Ora, tra queste, si attesta anche la Floramiata di Piancastagnaio.