Piancastagnaio : nel “Giorno del ricordo” delle vittime delle foibe, che ricorrerà domani giovedì 10 febbraio, il Comune commemorerà il pianese Pompilio Paganini, vittima nel maggio del 1945 assieme a migliaia di italiani tra il 1943 e il 1947 gettati con metodi atroci (vivi e morti), nelle profonde cavità carsiche di origine naturale situate prevalentemente nell’Istria.
Di Marco Conti
“A perenne ricordo di Pompilo Paganini, cittadino pianese martire delle foibe, nel luogo in cui ebbe i natali” è scritto nella targa in ottone commemorativa voluta dal Comune di Piancastagnaio che verrà posta domani, assieme a una corona di alloro, in Via della Pergola nella Contrada del Borgo, proprio dinanzi all’abitazione di Pompilio, uno dei tre figli di Agnese Ponzuoli e Tito Paganini, nato all’alba del 30 Settembre del 1899. Combattente del Carso, l’uomo fu vittima di atrocità subito dopo il suo arresto avvenuto a Fiume alle dieci di sera del 5 Maggio del 1945 durante i giorni della presa della città da parte delle truppe guidate dal Maresciallo Tito; il 30 dello stesso mese venne poi ucciso. Si presuppone che la salma possa essere essere in una delle foibe di Scadaicina o di Obrovo o di Casserova, tutte vicino alla città di Fiume. Proprio durante il periodo militare, Pompilio ha conosciuto nella zona colei che poi divenne sua moglie e con cui ebbe sei figli. Poi il trasferimento a Fiume per svolgere la professione del ferroviere. Dopo la sua scomparsa, tutta la famiglia si trasferì a Trieste. Oggi rimangono in vita ancora due dei sei figli, tra cui Matteo, raggiunto telefonicamente dal Sindaco Vagaggini: “Dopo ricerche e una serie di contatti – racconta il sindaco – sono riuscito a raggiungere il sig. Matteo, uno dei due figli ancora in vita del sig. Pompilio con cui ho ripercorso quei tragici giorni. Matteo era il più piccolino dei sei fratelli ed aveva tre anni al momento di tragici fatti. Mi ha trasmesso forti emozioni, ricordando, oltre al babbo, la figura materna, donna che, già madre di sei figli con età dai 20 ai tre anni, è riuscita ad affrontare le difficoltà di una famiglia così duramente colpita. Riporto i ringraziamenti del sig. Matteo per il gesto a ricordo del padre voluto dall’Amministrazione Comunale. Come per gli altri episodi che hanno segnato la storia della nostra nazione e, nello specifico anche quella della comunità di Piancastagnaio, la commemorazione di domani vuole non solamente ricordare questa tragica vicenda che ha coinvolto in varie forme decine di migliaia di italiani che vivevano nelle terre dell’Istria e della Dalmazia tra il 1943 e il 1945, ma vuole essere anche motivo di riflessione e cura per una ferita che rimane aperta, che chiede ancora conoscenza e consapevolezza”. Furono circa diecimila le vittime italiane, seguito di una vera e propria pulizia etnica voluta dal Maresciallo Josip Broz Tito, insieme di vendetta e odio politico-ideologico attuate per eliminare dalla futura Jugoslavia coloro ritenuti fascisti o non comunisti. Una tragica vicenda richiamata nel primo articolo della Legge n°92 del 30 marzo 2004 (chiamata anche “Legge Menia”, dal nome proposta dal deputato triestino Roberto Menia, la quale ha istituito il “Giorno del Ricordo” da celebrarsi il 10 Febbraio di ogni anno, ricordando lo stesso giorno del 1947 quando a Parigi fu firmato l’armistizio che definiva i confini tra Italia e l’allora Jugoslavia. Pompilio Paganini è ricordato anche dal Comune di Siena assieme a Andrea Bianchi, Sugarelli Isolina Micheli in Turchi, Mario Fanfani e Agostino Saletti, anch’essi vittime delle foibe.