Pienza:inviati 790 accertamenti IMU e Tasi 2014-2015. La minoranza di centrosinistra“Uniti si può”,”numeri impressionanti per un comune di 2000 abitanti. Operazione che cela grande improvvisazione”. Secondo la minoranza l’operazione costerà circa il 42% di quanto si incasserà.Secondo l’opposizione sarebbe stato meglio pianificare nel triennio un’efficace azione antievasione; utilizzare l’ingiunzione fiscale, senza sprecare soldi in aggi a ditte esterne; creare un rapporto positivo con il contribuente, creare uno sportello tributi
Dalla lista di minoranza di Pienza “Uniti si può” guidata da Stefania Lio riceviamo e pubblichiamo
“Nei giorni scorsi molti cittadini hanno ricevuto atti di accertamento relativi ad IMU-TASI per gli anni 2014 e 2015. Ciò a seguito dell’avviso con il quale il Sindaco annunciava alla cittadinanza l’invio di 790 accertamenti (n.642 per l’IMU e n.148 per la TASI). Sono numeri impressionanti per un comune di appena 2.000 abitanti. Non si contesta certo l’importanza del recupero dell’evasione fiscale. Ma vogliamo sottolineare che questa operazione “massiva” in realtà cela una grande improvvisazione amministrativa di questa Giunta. Se un’amministrazione si ritrova a fare questa manovra alla fine di ottobre vuol dire che il recupero evasione non è ben strutturato e comunque non c’è progettualità di compiere periodicamente controlli efficaci. Il Comune ha inviato tutte queste notifiche perché altrimenti al 1/1/2020 non avrebbe più potuto riscuotere i crediti del 2014. Inviare tutti questi avvisi alla rinfusa e con l’ansia della prescrizione può comportare errori, com’è effettivamente successo per l’IMU agricola e per le aliquote errate nel 2015: questo comporterà tempo e denaro al Comune per dirimere questi problemi. L’operazione di invio degli accertamenti è avvenuta attraverso una società privata. Né il Comune e né la ditta incaricata hanno ritenuto opportuno aprire un canale di comunicazione con i cittadini per informare di quanto stava accadendo e magari attivare procedure diverse. Ovviamente il lavoro prestato è remunerato. Ipotizzando di recuperare il 10% (46.027 euro), le spese sarebbero: 8.540 euro (7.000 più IVA) + 6.904,05 (15% del riscosso) + 3.950 euro (spese postali) = 19.394,05 euro totali, ovvero il 42% di quanto (forse) riscosso. Circa la metà di quanto versato dai contribuenti pientini se ne andrebbe quindi in costi. – Le somme inscritte in bilancio con apposita variazione ammontano a 460.270,09 euro; 376.464, 92 euro sono stati accantonati ad un fondo rischi chiamato Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE). Non solo questi soldi rimarranno bloccati finché qualcosa non verrà riscosso, ma porteranno a un importante peggioramento del risultato di amministrazione rischiando di andare in disavanzo. Noi abbiamo un concetto molto diverso di trasparenza amministrativa e del rapporto che si dovrebbe instaurare fra Amministrazione e cittadini. Infatti, avremmo agito in modo diverso: Pianificando nel triennio un’efficace azione antievasione; Provando a utilizzare l’ingiunzione fiscale, senza sprecare soldi in aggi a ditte esterne; Creando un rapporto positivo con il contribuente, prima inviando avvisi bonari, con i quali chiedere al cittadino di potersi confrontare con gli uffici e capire meglio la sua posizione; Creando uno sportello tributi dove a ridosso delle scadenze come giugno e dicembre per l’IMU, il Comune attraverso i suoi uffici potesse ricevere su appuntamento il cittadino, compilargli e stampargli gratuitamente l’F24 e dare tutte le informazioni necessarie per il pagamento. Questa via porta il cittadino ad avvicinarsi al Comune, ad assolvere al proprio dovere fiscale e a non essere mai lasciato solo in questi adempimenti, senza vedersi arrivare lettere in massa dal Comune che pretende soldi senza approfondire e spiegare insieme il perché. Il Comune e la comunità che vogliamo è questa e non smetteremo di vigilare per Pienza e i pientini”.