Pitigliano: domani 10 agosto evento al museo;“Magia in anfora, il vino in terracotta”, visite guidate e degustazione del vino vinificato in anfora
Per la prima volta alcuni reperti archeologici “usciranno” dalle vetrine della sala espositiva per narrare lo stretto legame dell’uomo con il vino. E sarà possibile degustare 3 prestigiose etichette di aziende toscane, che ispirandosi all’antichità, sperimentano con successo la vinificazione in anfora. Sabato 10 agosto, a partire dalle ore 19, al Museo civico archeologico della Civiltà Etrusca di Pitigliano, “Enrico Pellegrini”, si terrà l’evento “Magia in anfora, il vino in terracotta, per 3 vini in 3 sale”. Il percorso di visita, aperto gratuitamente con prenotazione obbligatoria, impegna il visitatore complessivamente per un’ora e prevede 20 minuti per sala, comprensivi di degustazione guidata e narrazione del reperto archeologico scelto. Considerando la preziosa esposizione di reperti archeologici saranno organizzati 3 distinti “tour” con lo stesso programma, in 3 diverse fasce orarie: il primo dalle 19 alle 20; il secondo dalle 21 alle 22 e il terzo dalle 23 alle 24. Sarà possibile approfondire la conoscenza dei materiali di produzione etrusca, che abbracciano un ampio arco temporale, dalla fine dell’VIII ad almeno il VI sec. a.C, scelti tra quelli esposti in 3 delle 5 sale del Museo. Si tratta di oggetti di notevole fattura, utilizzati un tempo per la produzione, il trasporto, la conservazione e la mescita del vino.La degustazione guidata che accompagna il racconto, sarà a cura di un sommelier degustatore Ais della delegazione di Grosseto. Per questo particolare evento sono stati scelti 3 prestigiosi vini di celebri aziende vitivinicole toscane che, ispirandosi ai sistemi di vinificazione dell’antichità, sperimentano da alcuni anni la vinificazione in anfora, con straordinari risultati.
L’anfora, in argilla o terracotta, è senza dubbio il contenitore più antico utilizzato per la produzione, la conservazione e il trasporto del vino. Lo attestano i numerosi reperti archeologici ritrovati in tutto il bacino del Mediterraneo a partire dal Neolitico (IX-VI Millennio a.C). Con i Greci prima e gli Etruschi poi, la coltivazione della vite e le tecniche di vinificazione si raffinarono. Gli Etruschi, in particolare, producevano vini gialli dorati, aromatici e molto profumati, di consistenza liquorosa e per il trasporto impiegavano capienti anfore in terracotta grezza.