Prato: Covid; consigliera comunale Silvia Norcia (Demos), “ribadisco la mia vicinanza alla comunità cinese, alle istituzioni di questo paese, in primis al console, ritenendo che l’ amicizia con il popolo cinese sia anche la migliore via per la chiarezza di ogni aspetto”.

La consigliera comunale di Prato  Silvia Norcia (foto), dopo il consiglio comunale straordinario sulla situazione della pandemia  ha definito“ risibile, per non dire ipocrita, l’ atteggiamento che vedo oggi se penso a quello che si teneva un anno fa. Oggi da più parti, politiche e non, ci si chiede quali siano le origini di questo maledetto virus ed improvvisamente la Cina viene additata come il male assoluto anche da coloro i quali affermavano l’ esatto contrario additando quello che allora, per primo, il Presidente Trump, diceva queste cose come una sorta di nuovo Hitler.Ciò oltre a preoccupare per le affermazioni in sè e per se’ preoccupa soprattutto per l’ atteggiamento in generale che denota un’ assenza assoluta di oggettività ed equilibrio per spirito di parte che giustifica sempre qualsiasi affermazione anche se contraddice quello che affermato poco prima. Per difendere la propria parte in poche parole vale qualsiasi cosa e si può sostenere tutto ed il suo contrario cambiando con disinvoltura la propria opinione .Improvvisamente con l’ avvento di Biden tutti si scoprono filoamericani e la Cina da amica fraterna si trasforma in un mostro creando, specie in una società come quella pratese, pericolosi germi di razzismo. Ciò non mi trova assolutamente d’accordo e, come già detto, ribadisco la mia vicinanza alla comunità cinese, alle istituzioni di questo paese, in primis il console, ritenendo che l’ amicizia con il popolo cinese sia anche la migliore via per la chiarezza di ogni aspetto. Tutto il resto è evidentemente solo parte di una guerra commerciale e non solo e nulla ha a che vedere con la volontà di fare chiarezza sulle origini della pandemia ma solo volontà di colpire questo grande paese amico dell’ Italia e ancor più della nostra città. Siccome alle favole ho smesso di credere da tempo – ha concluso – mi dissocio, come ho sempre fatto, da affermazioni e comportamenti che altro non danno come risultato che il pericolo di riverificarsi periodi tragici della storia dell’ umanità.”