Pratovecchio-Stia: il tuffo del presidente della regione Giani al ‘Canto della rana’ nell’Arno, simbolo dell’impegno per l’acqua. Stefani (Presidente Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno): “Il reticolo idrografico, le falde e l’agricoltura sono in difficoltà in tutto il comprensorio. E’ necessario creare infrastrutture per raccogliere, stoccare e distribuire l’acqua nei momenti di siccità che sono sempre più intensi e prolungati” .Giani : “ La Regione sta lavorando a una legge per facilitare la creazione di bacini di accumulo”

Un tuffo nell’Arno, dove questo è poco più del fiumicello di dantesca memoria che nasce in Falterona.Con il tradizionale e goliardico gesto, che si ripete da anni, il Presidente Eugenio Giani ha voluto assicurare l’attenzione della Regione Toscana per l’acqua, i fiumi e la loro gestione. Il rito estivo, celebrato nella “piscina naturale”, ricavata al Canto alla Rana dal comune di Pratovecchio Stia, si è caricato infatti di valori simbolici, in una delle stagioni più calde e asciutte di sempre, i cui effetti si fanno sentire anche nella verde vallata casentinese. “In questa area del nostro comprensorio, il fiume è ancora fruibile. Si può pescare, ci si può immergere, si può fare acqua trekking…. L’apparente normalità, che si può intuire qui e in altri punti dell’Arno, non deve trarre in inganno. Un po’ più a valle, dei cinque affluenti che portano acqua al fiume, tre sono completamente asciutti. Il dato, da solo, basta a dare un’idea dello stato di salute dei corsi d’acqua”, spiega Serena Stefani, Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. “Proprio per questo è indispensabile creare infrastrutture per raccogliere, stoccare e distribuire l’acqua nei momenti di siccità che sono sempre più intensi e prolungati. Della siccità e delle misure necessarie per contrastarla abbiamo avuto modo di discutere e riflettere con il Presidente Giani, ospite di Pratovecchio Stia per il tradizionale tuffo estivo”.Calo delle portate, affluenti trasformati in sentieri, acque scarse. L’Arno in Casentino eroicamente resiste e può essere vissuto, ma anche in questa oasi privilegiata la crisi climatica si fa sentire.“In questi giorni, in alcuni corsi d’acqua, abbiamo organizzato il recupero della fauna ittica, poi rilasciata in Arno”, racconta Sauro Secci, Presidente Associazione Pescatori Casentinesi. “Nel fiume l’acqua c’è, ma il problema è rappresentato dalle sue temperature, troppo alte, soprattutto per i salmonidi. Se le condizioni meteorologiche non cambieranno, nella zrs Capodarno, saremo costretti a sospendere l’attività sportiva per evitare di danneggiare le trote, già provate da condizioni ambientali difficili”, “A Pratovecchio Stia, la situazione è ancora tutto sommato sotto controllo – informa il sindaco Nicolà Caleri -. Come in altre zone, agricoltura e allevamento registrano i problemi più gravi. Per ora, grazie  all’impegno di Nuove Acque, non si sono verificati criticità particolari sul fronte domestico. I corsi d’acqua invece destano preoccupazioni. In Arno, il calo dell’acqua è considerevole. Oggi siamo   di 50-100 cm sotto il livello ordinario. Una cosa straordinaria a  fine luglio quando, di fronte, c’è ancora il mese di agosto, in genere  caratterizzato da temperature elevate e scarse precipitazioni”. Anche in questo quadro complesso, il Presidente Giani non ha rinunciato al tradizionale rito,  che ripete, ogni estate, da quando il sindaco Caleri gli fece conoscere il Canto alla Rana. Nell’estate 2022, rovente e assetata, il tuffo è diventato anche occasione di un incontro e confronto con il territorio, per illustrare le misure a cui la Regione Toscana sta lavorando.