Progetto centrale geotermica in Val di Paglia: “Ecosistema Val d’Orcia”, “un grave errore chiudere le parte alla partecipazione dei cittadini .   L’arroganza e la paura del confronto dimostrate sono imbarazzanti. Quando ai cittadini viene negato il diritto di esprimersi sul futuro del proprio territorio, la democrazia viene negata e si alimenta solo la radicalizzazione allo scontro”.

Da “Ecosistema val d’Orcia” riceviamo e pubblichiamo

“Apprendiamo dal comunicato stampa del Comune di Abbadia San Salvatore la inammissibilità del quesito referendario proposto dai comitati contro la delibera del Consiglio Comunale che indica come area idonea all’installazione di un impianto geotermico una parte del territorio comunale; la motivazione addotta è che la materia del quesito non sarebbe di “esclusiva competenza comunale”.Ciò a nostro avviso non è corrispondente al vero, poiché le scelte urbanistiche sulla destinazione e uso del proprio territorio, e quindi anche della Val di Paglia quale area idonea alla geotermia,competono esclusivamente all’amministrazione comunale, che ha deliberato in tal senso in data 27/09/2017, delibera n° 76 appunto oggetto del quesito referendario. Apprendiamo inoltre dal Sindaco di Abbadia S.S.  (La Nazione, 21/02/2020) che “attendiamo comunicazioni ufficiali sulla delibera della Giunta Regionale in merito alle ANI, aree non idonee all’attività geotermica”.  La Regione, infatti, su indicazione delle Linee Guida contenute nel D.M.10/2010 doveva provvedere ad indicare le aree idonee o meno alla geotermia, successivamente alle indicazioni ricevute dai comuni fin dal 2017, e non aveva ancora provveduto, nonostante interrogazioni e sollecitazioni.Rileviamo inoltre che la suddetta Delibera di Giunta Regionale, secondo fonti stampa, ha preceduto soltanto di qualche ora la comunicazione di inammissibilità del quesito referendario. Attendiamo la sua pubblicazione per verificare o meno se il suo contenuto riguarderà la effettiva idoneità dell’area della Val di Paglia a costruirvi la centrale geotermica.Certo, in tal caso la Regione andrebbe contro la legge 10/2010, che invece esclude la Val di Paglia dalle aree idonee alla geotermia anche per i motivi già richiamati dal parere contrario della Soprintendenza. E la Regione si metterebbe poi in contrasto rispetto al parere negativo espresso dall’Unione dei Comuni. Queste azioni non vanno certo a merito della correttezza istituzionale nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini, ma si ripercuotono contro le istituzioni, palesando una sostanziale fragilità delle proprie posizioni.  Per noi dunque la partita è ancora apertissima ed intendiamo procedere con rinnovata e forte motivazione.  L’arroganza e la paura del confronto dimostrate sono imbarazzanti. I cavilli burocratici, sicuramente trovati, crediamo che poco possano rispetto ai principi alla base delle leggi di ogni livello amministrativo che implicano processi partecipativi soprattutto per scelte di tale ricaduta sul territorio. Quando ai cittadini viene negato il diritto di esprimersi sul futuro del proprio territorio, la democrazia viene negata e si alimenta solo la radicalizzazione allo scontro. Questo vale per il referendum di Abbadia San Salvatore, come per la chiusura a livello regionale nell’affrontare il problema con un’inchiesta pubblica da svolgersi sul territorio (art.53 legge regionale 10/2010), preferendo un semplice contraddittorio nelle sedi regionali (art.54 medesima legge). Pertanto, comunichiamo che le azioni avanzate dal Comune di Abbadia S.S, in contemporaneità alla delibera della Giunta Regionale, si sostanziano in una estrema fragilità di contenuti e contro ad esse verranno adottati tutti  i provvedimenti adeguati”.