Progetto  centrale geotermica in  Val di Paglia: Psi provincia di Siena, “ riconsiderare la prosecuzione del piano della geotermia sull’Amiata. Nel rapporto costi-benefici la geotermia non presenta un saldo positivo. Senza considerare il fatto che stiamo parlando di un’area strategica sotto il profilo economico e ambientale per quanto riguarda il bacino idrico e idrotermale che sostiene attività turistiche importanti”

Dalla  segreteria del PSI di Siena riceviamo e pubblichiamo

“La segreteria provinciale del Partito Socialista Italiano segue con grande attenzione il dibattito delle ultime settimane sul progetto di una nuova centrale geotermica prevista in territorio amiatino a poche centinaia di metri dal Sito Unesco Val d’Orcia. Il PSI, pur considerando le energie cosiddette rinnovabili una risorsa ineludibile per il futuro energetico del nostro Paese, non può esimersi dal chiedere di riconsiderare la prosecuzione del piano della geotermia sull’Amiata. La centrale in questione è definita dalla stessa società Sorgenia titolare del progetto “sperimentale” e non la si può certo ritenere poco impattante dal punto di vista paesaggistico, dal momento che occupa una superficie di 55.000 metri quadrati. Nella relazione con la quale viene presentato il progetto alla Regione Toscana, Sorgenia si sofferma in particolare sui rischi reali di una diffusa microsismicità che sarebbe provocata dalla re immissione in profondità dei fluidi estratti. Molte sono inoltre le pagine che riguardano gli aspetti legati all’importanza del sito archeologico di Voltòle nei pressi del quale sarebbe collocata la nuova centrale. Il rischio di provocare danni viene definito “medio-alto”.Invitiamo a riconsiderare il programma energetico della Regione Toscana che prevedeva in origine addirittura 22 nuove centrali sull’Amiata. La nostra montagna, in assoluto fra le più belle del centro Italia sotto il profilo paesaggistico, non può svendere l’eccellenza del proprio territorio in cambio di incerte promesse di pochi posti di lavoro. Nel rapporto costi-benefici la geotermia non presenta un saldo positivo. Senza considerare il fatto che stiamo parlando di un’area strategica sotto il profilo economico e ambientale per quanto riguarda il bacino idrico e idrotermale che sostiene attività turistiche importanti come quelle di Bagno Vignoni e di Bagni S. Filippo che, proprio in questo periodo, stanno lavorando a progetti di potenziamento e sviluppo.Le sorgenti amiatine servono circa 700.000 utenti e qualunque intervento rischi di mettere a repentaglio i fragili equilibri degli acquiferi dovrebbe essere evitato. Un precedente intervento di Sorgenia degli ultimi anni si è rivelato un grande bluff. La centrale a biomasse per la produzione di energia impiantata pochi anni fa a Gallina non è mai entrata in produzione, anche se, magari, ha prodotto incentivi e certificati verdi. Lo sviluppo della green economy secondo il PSI può essere perseguito rifuggendo da speculazioni sulle politiche ambientali e proponiamo che siano messe in atto strategie di equa distribuzione degli impianti, accompagnate da verifiche severissime, sui progetti troppo frettolosamente considerati come economicamente ed ecologicamente vantaggiosi.Infine, se è vero che l’area di cui si parla è ai margini del Sito Unesco Val d’Orcia, è altresì inconfutabile il fatto che fra i due territori c’è una continuità affermata apertamente anche dal Piano di Gestione Unesco, nel quale si richiama il fatto che Amiata e Val d’Orcia sono un unico “circondario.” Tra i circondari individuati è infatti menzionato“quello dell’Amiata – Val d’Orcia, con i Comuni di Abbadia S.Salvatore, Castiglione d’Orcia, Montalcino, Piancastagnaio, Pienza, Radicofani, S.Quiricod’Orcia”. E ancora, nello stesso Piano Di Gestione Unesco, si legge: “Il circondario di interesse per il sito Unesco è quello dell’Amiata–Val d’Orcia che comprende un’estensione territoriale più ampia rispetto all’ambito n.38 del PIT”.Per le ragioni esposte, il PSI invita dunque i Sindaci dell’area e l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia a trasmettere il dissenso degli Enti interessati alla Regione Toscana perché riveda le proprie posizioni sull’espansione delle centrali nel territorio amiatino e nei territori comunque limitrofi alla Val d’Orcia.Il PSI invita dunque i Sindaci di Abbadia S. Salvatore, di Piancastagnaio, dei cinque Comuni della Val d’Orcia, l’Unione dei Comuni Amiata-Val d’Orcia, il presidente della Provincia di Siena ela Regione Toscana nelle persone del Presidente e dell’Assessore all’Ambientea riconsiderare l’opportunità del progetto della centrale di Voltole”.