Protesta per il prezzo del latte : i pastori e gli allevatori senesi protestano in “trasferta” a Grosseto  con una manifestazione non autorizzata ma pacifica

di Massimo Cherubini (da La Nazione del 12 febbraio 2019)

Stessi temi, stesse modalità, manifestanti in “trasferta”. Oggi buona parte degli allevatori senesi, che l’altro ieri hanno fatto un sit-in sulla Cassia (erano oltre trecento), sono a Grosseto, in piazza Bersani. Con un piccolo “giallo” legato alle autorizzazioni concesse solo per dopo domani in piazza della Vasca. Ma gli allevatori, sostenuti dalla forte determinazione, hanno deciso di ritrovarsi comunque a Grosseto per dare continuità alla loro azione di protesta. Litri e litri di latte che anche oggi verranno gettati per strada nel corso di una manifestazione non autorizzata, ma “pacifica”.Un protesta forte- lanciata dagli allevatori della Sardegna- che registra molte prese di posizione. Ad iniziare da quella del Ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio il quale ha dichiarato che “l’ipotesi di un aiuto di Stato è possibile, la valuteremo insieme al presidente Conte. Ma- ha aggiunto- non risolverà il problema perché ogni volta che si prospetta un simile intervento l’Unione Europea ci mette gli occhi addosso. E potremmo, quindi, incorrere in alcune infrazioni. Un pò come è successo con le quote latte. Quindi vorrei risolvere il problema, non tamponandolo: altrimenti ci ritroveremmo tra un anno punto e a capo”. Il problema deve essere risolto affrontandolo nella complessità della filiera, dall’agricoltore al trasformatore”. Per sollecitare un risolutivo intervento del Governo oggi, davanti a Montecitorio, manifestazione della Coldiretti che, per bocca di Simone Solfanelli direttore senese, esprime “solidarietà agli agricoltori, ai manifestanti”, affermando che “il problema degli allevamenti è ormai al collasso. Un vero tracollo -aggiunge- dovuto a disdette di contratti da parte di grosse aziende trasformatrici che hanno “immesso” nel mercato tre milioni di litri anno di latte. Facile immaginare che ciò ha provocato un ulteriore ribasso del costo litro del latte con tutte le conseguenze del caso”.Per “L’Unione fa la forza”, il movimento indipendente che sta organizzando le manifestazioni di protesta, queste le richieste: “intervento dell’Antitrust che accerti come sia stato determinato il prezzo attuale del latte ovino e le motivazioni che hanno portato al suo abbassamento”. Chiedono che si giunga alla determinazione di un prezzo fisso (un euro più Iva da rispettare in tutto il territorio nazionale). Vengono, anche chiesti interventi “ di tutela nei confronti degli elementi più deboli della filiera anche in merito alle penalizzazioni economiche dovute alla tutela dell’ambiente, del paesaggio e della fauna selvatica”. In fine il movimento spontaneo “L’Unione fa la forza” chiede un rigoroso sistema di controllo sulla filiera (latte, agnelli, lana) volto a premiare le aziende singole, o cooperative, che introducano contratti pluriennali di filiera e un sistema incentivante per le industrie casearie che promuovano l’esportazione all’estero”.