Radicofani: continua la lotta contro la Centrale Geotermica di Voltole, a pochi passi dal confine del territorio comunale e dall’area protetta dall’UNESCO della Val D’orcia. I consiglieri di maggioranza e minoranza hanno trovato un accordo per presentare una mozione condivisa contro il progetto

Di Giulia Benocci

Continua la lotta contro la costruzione di una centrale geotermica di Voltole a media entalpia, iniziata lo scorso 13 novembre dopo che dei giovani ragazzi di Radicofani dell’associazione Pyramid, hanno scoperto un progetto pubblicato dal sito della Regione Toscana. Il progetto presentato da Sorgenia il 23 settembre per realizzare la centrale geotermica in Val di Paglia é stato decriptato solo a metà novembre, da lì è partito tutto un iter per cercare di bloccare il progetto della centrale. “Quando lo abbiamo scoperto é stato un fulmine a ciel sereno – ha affermato Edoardo Meloni, presidente di ‘Pyramid’ -. Noi siamo contrari perché è a 200 metri dal confine di Radicofani, facente parte del Parco naturale della Val D’orcia, sulla via Francigena e sopra un area archeologica. Inoltre non è stata fatta una valutazione dei rischi perché é un progetto sperimentale. Il Comune di Radicofani, come tutti i territori della Val D’orcia è stato dichiarato non idoneo a questo tipo di attività dalla Regione, mentre anche Abbadia San Salvatore non dovrebbe esserlo in quanto territorio al confine. Le zone ancora non sono state mappate e quindi si andrà avanti come se nulla fosse ma non va bene e quindi noi dobbiamo fare il possibile perché il progetto non venga realizzato “. Durante l’ultimo consiglio comunale di Radicofani a chiedere la sospensione sono stati sia il sindaco Francesco Fabbrizzi con i consiglieri di maggioranza, sia Anna Bonsignori, consigliere di minoranza e tra i promotori del Comitato “Geotermia in Val D’orcia – NO alla Centrale di Voltole”. C’è la promessa e l’accordo di presentare una mozione condivisa tra maggioranza e minoranza, per ‘sconfiggere’ uniti il problema. Inoltre il Comune sta lavorando insieme a tecnici ed esperti per presentare delle osservazioni riguardo il progetto VIA che è la valutazione dell’impatto ambientale che potrebbe avere la centrale in Val di Paglia, il temine ultimo, per il Comune di Radicofani in primis, essendo quello coinvolto da più vicino, per manifestare il disappunto è il 13 gennaio, esattamente 60 giorni dopo dall’inizio dell’iter. I due motivi principali che stanno spingendo i vari comuni e privati cittadini a presentare mozioni in disaccordo e osservazioni riguarda il fatto che è una centrale sperimentale, per cui ancora non è chiaro il rischio o la nocività: il primo aspetto riguarda il fatto che potrebbe esserci micro sismicità indotta; il secondo riguarda l’acqua termale. La preoccupazione è che l’acqua delle sorgenti termali e quella usata dalla centrale vadano nello stesso serbatoio idrico e ad oggi non se ne conoscono gli effetti in caso di contaminazione. “In questo periodo stiamo predisponendo gli atti per presentare le nostre osservazioni riguardo la centrale – ha sottolineato il Sindaco Fabbrizzi – ; tecnicamente però possiamo solo fare osservazioni, non possiamo ancora dire con certezza se fa male o meno perché non abbiamo gli elementi, però siamo certi che è un’opera i cui costi e benefici non sono utili per il nostro territorio, incentrato più su un’economia turistica”.