Radicofani: installazione impianto geotermico nel comune di Abbadia S. Salvatore; capogruppo minoranza Magrini  replica al sindaco Fabbrizzi ,”la verità è che la regione considera la geotermia una risorsa, il nostro un territorio sacrificabile e l’amministrazione comunale si è adeguata a questa linea”.

Il capogruppo della lista di minoranza di Radicofani Massimo Magrini ha scritto:

“Vigileremo sulla centrale geotermica di Sorgenia” e “… vogliamo evitare qualunque impatto ambientale dell’opera sulla zona” vuol dire non vogliamo né possiamo più fare niente se non schermare la centrale con degli alberi o darle un colore gradevole.Si poteva e si doveva intervenire nel 2017 quando il comune di Abbadia S.S. dichiarò la zona Val di paglia idonea ad ospitare un impianto geotermico.Bastava andare su Google Maps per verificare che ci stavano costruendo una centrale alle porte di casa e affrontare il problema a livello di Unione dei comuni e Parco della Valdorcia, come avvenne per i fanghi di depurazione.Troppo comodo dire che non si può intervenire nelle decisioni di un altro comune o è colpa dell’ accordo geotermico del 2007, firmato dal sottoscritto con il sostegno del sindaco attuale.Ricordo che dalla firma del protocollo non sono state fatte più centrali in Amiata senese, anzi ne è stata dismessa una, e quelle di cui si parla oggi PC6 (Enel) , Poggio Montone e Val di Paglia (Sorgenia), sono frutto della famigerata legge Scajola mai cancellata, purtroppo , dai governi di Centro sinistra.Affermare che l’accordo geotermico ha aperto la strada alla centrale di Sorgenia è falso, Abbadia non ha firmato il Protocollo 2007 ma ora dice si all’impianto.La verità è che la regione considera la geotermia una risorsa, il nostro un territorio sacrificabile e l’amministrazione comunale si è adeguata a questa linea. Meglio andare d’accordo con tutti poi se questo significa la fine di Radicofani…. pazienza!!Altrimenti non si spiega perché sia stata respinta una mozione in cui si chiedeva al sindaco di attivarsi, per quanto tardi , in tutte le sedi, politiche e istituzionali, per fermare la centrale di Sorgenia. Prendere parte ai futuri tavoli tecnici servirà a poco o nulla, purtroppo”.