Radicofani: maggioranza respinge mozione minoranza per scongiurare la realizzazione di una centrale geotermoelettrica nel comune di Abbadia S.S. in Val di Paglia , ai confini con quello di Radicofani .Capogruppo minoranza Magrini,” motivazioni addotte per respingere la nostra richiesta sono risibili e denotano ormai una sudditanza politica nei confronti del comune di Abbadia”

Il Consiglio comunale di Radicofani ha respinto una mozione presentata dai consiglieri di Minoranza con la quale si chiedeva al sindaco di intervenire in tutte le sedi, politiche e istituzionali,  per scongiurare la realizzazione di una centrale geotermoelettrica a media entalpia con una potenza di 10 MW nel comune di Abbadia S.S. in Val di Paglia , ai confini con quello di Radicofani. L’ impianto disterà  5,5 km da Abbadia e 3,5  km da Radicofani, sarà nettamente visibile dal  centro abitato e nascosto a quello badengo. “In compenso – ha commentato il capogruppo della lista civica di minoranza Massimo Magrini (foto) – tutti i benefici economici ( molti ) e occupazionali ( pochi ) saranno a vantaggio del  comune di Abbadia,  a noi resteranno solo i danni paesaggistici e ambientali. Le motivazioni addotte dal sindaco e dalla maggioranza per respingere la nostra richiesta sono risibili e denotano ormai una sudditanza politica nei confronti del comune di Abbadia che emerge anche da altre iniziative sulle quali la nostra amministrazione ha evitato di far  sentire la propria voce per tutelare i legittimi interessi di Radicofani. Ci riferiamo al raddoppio della discarica di Poggio alla Billa, che nel recente passato ha  prodotto danni ingenti alla zona industriale in Val di Paglia, o ai tentativi, sempre più evidenti, di espropriarci della Via Francigena. Nascondersi dietro il fatto che “..l’ impianto geotermico……. ricade….. in una zona al di fuori di ogni e qualsiasi ingerenza territoriale…”dimostra che ci apprestiamo a diventare una frazione di Abbadia S.S. e più in generale che accetteremo passivamente la progressiva trasformazione di un territorio che per la sua bellezza paesaggistica e ambientale l’ Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’ Umanità, in un polo industriale geotermico, come vuole la Regione Toscana.Perché accettando questo impianto alle porte di casa apriamo, di fatto, ad impianti analoghi nel nostro comune, in cui Sorgenia ha già ottenuto permessi di ricerca. Progetto che potrebbe stravolgere il nostro modello socio economico e mettere in discussione i risultati raggiunti con fatica negli anni passati: Riconoscimento Unesco ( 2004) , Bandiera Arancione ( 2007 ) e valorizzazione dei Cammini religiosi e culturali. Imputare alla firma dell’ Accordo del 2007- ha aggiunto Magrini –  la responsabilità del nuovo impulso geotermico nella nostra zona significa non averlo letto o non averne compreso i contenuti. Da allora, proprio in applicazione di quell’ accordo, non è stata fatta alcuna centrale nell’Amiata senese , anzi, ne è stata dismessa una a Piancastagnaio ( PC2 ). Quelle che intende realizzare Sorgenia in Val di paglia e a Poggio Montone e quella che intende realizzare Enel a Piancastagnaio( PC6 ),  sono il risultato delle scelte politiche nazionali, regionali e locali degli ultimi anni,che hanno superato o rinnegato il protocollo del 2007. Prima di tutto il Dlgs Berlusconi-Scajola del 2010 che ha liberalizzato i permessi di ricerca, poi la conseguente scelta politica regionale di fare della nostra zona un distretto industriale geotermico e infine le amministrazioni locali, in primis la nostra, che hanno accettato questi indirizzi calati dall’ alto senza valutarne i possibili effetti sul  nostro modello di sviluppo basato sulla qualità dell’ ambiente e sulla bellezza e fruibilità del territorio.Inutile riempirsi la bocca con le politiche di area , in cui le scelte importanti dovrebbero essere concertate e condivise tra i comuni dell’ Unione e poi non muovere un dito per impedire la realizzazione di un impianto che potrebbe fare danni enormi al nostro territorio. Sarebbe più corretto dire, con chiarezza, che l’ amministrazione comunale di Radicofani ha rinunciato a difendere il proprio modello di sviluppo basato sulla valorizzazione del turismo culturale e sulla tutela dell’ ambiente e del territorio e  ha accettato supinamente la posizione della Regione Toscana sulla geotermia e le scelte politiche dei comuni limitrofi. Ci vuole coraggio per alzare la voce contro i sindaci di  comuni politicamente più forti, meglio distribuire sorrisi di circostanza e vivere tranquilli. Se poi il comune muore, pazienza !!Dal 2017,quando Abbadia ha aperto le porte alla geotermia in val di Paglia, il sindaco di Radicofani è stato presidente della Conferenza dei Sindaci della Val d’ Orcia e Presidente dell’ Unione dei Comuni e non ha fatto nulla per opporsi al progetto  di questa centrale,né intende far nulla oggi di fronte all’ evidenza di un impianto che farà danni enormi al nostro comune e a tutta la Val d’ Orcia. Speriamo che la Soprintendenza,per quanto di Sua competenza, esprima parere negativo a questo impianto all’ingresso del parco della Val d’ Orcia che altererebbe in modo irreversibile il paesaggio culturale prerogativa del riconoscimento Unesco.”