Radicofani: Renzo Verdi ,presidente di Asea ,”completiamo i lavori della diga di San Piero”. Asea, l’associazione per lo sviluppo economica dell’Amiata chiede alla politica un impegno: “Risorsa economica e ambientale per il territorio, abbandonata da troppi anni. Perché?”
“Perché la diga di San Piero in Campo nel Comune di Radicofani non viene completata?”.Se lo chiede Asea, l’associazione per lo sviluppo economico dell’Amiata. “La diga di San Piero – dice Renzo Verdi Presidente dell’Associazione- è una delle opere più importanti per il territorio Amiatino e della Val D’Orcia, soprattutto rispetto al fondamentale ruolo di bacino per i mezzi dell’anticendio, che da anni, però, giace dimenticata. A pochi passi dal compimento dell’opera, infatti, i lavori si sono interrotti e la diga, che potrebbe rappresentare uno strumento e una risorsa per il territorio è diventata solo un esempio lampante di sperpero di denaro pubblico e insuccesso delle istituzioni. Nel momento dell’avvio dei lavori la diga di San Piero è stata un esempio di grande e lungimirante scelta tecnico-politica, che si è arenata privando la comunità e i tanti turisti che avrebbero potuto goderne di un luogo utile e bello, come avviene in altri luoghi d’Italia, si pensi all’esempio di Bilancino con le dovute proporzioni, dove strutture analoghe attirano ogni anno visitatori. Inoltre, avrebbe permesso di assicurare al fiume Orcia il suo deflusso minimo vitale con ovvi benefici ambientali soprattutto nella stagione secca e contribuendo a conservare le biodiversità di cui il fiume è ricco. La diga, di proprietà dell’Unione dei Comuni Amiata Val D’Orcia, oggi è sotto la competenza del Consorzio di Bonifica Toscana sud che, sappiamo,ha previsto da tempo la sua ultimazione con un progetto che mira, finalmente, a rendere funzionante la diga, resta il fatto che per portare però a buon fine il progetto serve però un impulso ed una decisione della politica. Non si può consentire che l’area circostante, a carattere prettamente agricolo, resti priva di un invaso, quando esiste un’opera, costata, in fase di avvio, 20 miliardi di lire, che potrebbe, con risorse peraltro già stanziate, essere completata. Inoltre, in questo momento di crisi economica, andare a completare la diga significherebbe portare” lavoro” sul territorio dando una boccata di ossigeno alle imprese locali, adesso in forte difficoltà. Allora viene da chiedersi, perché manca in modo così evidente la volontà di portare a compimento un’opera che potrebbe cambiare radicalmente la situazione del territorio sia dal punto di vista economico che ambientale, visto anche che potrebbe rappresentare una risposta per fronteggiare il cambiamento climatico e la stagioni sempre più aride? Adesso, la politica- conclude Verdi – deve fare la sua parte e prendere una posizione sul futuro della diga di San Piero”