Rapolano: assessore all’istruzione e dirigente salutano la fine di un anno scolastico straordinario

E’ un saluto a quattro mani quello rivolto ai bambini e agli alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e secondaria di primo grado di Rapolano Terme dall’assessore all’istruzione, Gianna Trapassi, e dal dirigente dell’Istituto comprensivo di Asciano e Rapolano Terme “Sandro Pertini”, Massimo Fruscella. Il saluto giunge al termine di un anno scolastico che si chiude oggi, mercoledì 10 giugno, e che è stato segnato negli ultimi mesi dall’emergenza Covid-19.   “Alla fine del primo anno scolastico vissuto da assessore del Comune di Rapolano Terme – afferma Gianna Trapassi (foto)rivolgendosi agli alunni rapolanesi – avevo immaginato un grande e festoso saluto, respirando quell’aria leggera e un po’ chiassosa che da sempre caratterizza gli ultimi giorni di scuola. Quest’anno non è andata così, ma voi siete stati bravi. Chiusi nelle vostre case, avete saputo tenere a freno la voglia di contatto ed entrare subito in una dimensione diversa della didattica, insieme alle vostre famiglie. Adesso, invece, siamo tutti impreparati a non salutarci e il mio pensiero va, in particolare, ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e a quelli più grandi che terminano le scuole primarie per passare alle secondarie di primo grado. Non vi abbandoneremo e a settembre ci incontreremo di nuovo, per salutarci e recuperare un po’ del tempo perduto. Ringrazio, a nome personale e di tutta l’amministrazione comunale, il dirigente scolastico Massimo Fruscella, tutti i docenti con cui abbiamo condiviso fin dall’inizio dell’emergenza una nuova idea di scuola, i collaboratori scolastici e tutto il personale”.  “Siamo giunti alla fine di un anno scolastico diverso – aggiunge il dirigente scolastico Massimo Fruscella – che ha separato tutti dalla quotidianità e generato profondi cambiamenti, anche nella scuola. Non è stato facile per nessuno: dagli alunni, privati dell’aspetto relazionale che è fondamentale nei processi di apprendimento, ai genitori, costretti a sforzi onerosi per fronteggiare la nuova situazione; dagli insegnanti, chiamati a reinventarsi in un contesto didattico senza precedenti, al personale di segreteria, costretto, per la tutela della propria salute, a svolgere l’attività amministrativa da remoto, fino al dirigente scolastico che, al suo primo anno di servizio, ha cercato con tutti i mezzi a disposizione di permettere che la scuola  fosse una ‘presenza’ in un momento di ‘assenze’.