Toscana: Barbetti (Federalberghi) ;“bene la crescita del turismo, ma forte preoccupazione per il calo complessivo del numero delle strutture alberghiere”

Dal 2010 al 2018 il numero dei posti letto in Toscana è cresciuto del 9,1% passando da 520.000 circa a oltre 565.000. Ma se da un lato il numero delle imprese è cresciuto molto di più, (+21,5%) passando da 13,300 a 16,200 circa, dall’altro lato la dimensione media di ogni struttura è scesa da 39 a 35 posti letto. Per il settore alberghiero nello specifico: diminuiscono fortemente gli alberghi a 1 e 2 stelle (-15% e -19% rispettivamente); diminuiscono di quasi 100 strutture anche gli alberghi a 3 stelle (-6,8%); questa diminuzione non viene compensata né dall’aumento dei 4 stelle (23 strutture in più pari al 5%) né dall’aumento dei 5 stelle (19 strutture in più pari al +37,3%) che testimoniano un bel rapporto con una domanda di livello alto e lusso. Complessivamente nel periodo 2010/2018 il numero degli hotel diminuisce di quasi 200 strutture passando da 2732 a 2538. Secondo il Presidente di Federalberghi Toscana Daniele Barbetti, “se da un lato è cresciuto il turismo, dall’altro è cresciuta anche la competitività tra le diverse tipologie ricettive. Non sempre questa competitività è però all’insegna dell’applicazione delle medesime regole,come dimostra il fenomeno crescente delle locazioni turistiche brevi. Dai dati diramati dell’Assessorato alle Attività produttive e Turismo della Regione Toscana risulta evidente che il settore alberghiero ad 1,2 e 3 stelle rappresenta oggi la tipologia ricettiva più fragile, e ciò non può essere ignorato. La Regione Toscana deve interpretare questo segnale e individuare gli strumenti necessari per favorire lo sviluppo del settore alberghiero nel nostro territorio. Preso atto che i settori extralberghiero, agrituristico e delle locazioni brevi, in questo momento, godono del favore del mercato, dobbiamo riuscire ad intervenire in maniera tempestiva sul settore alberghiero con misure nuove, che coniughino spinta all’innovazione, alla digitalizzazione e alla valorizzazione delle professionalità che operano nel settore.Dobbiamo intervenire da subito in maniera lungimirante, prima che un problema economico si trasformi in un problema sociale, con le evidenti ricadute in tema occupazionale che ci sarebbero, considerato che proprio gli hotel 3 stelle rappresentano la maggioranza del sistema alberghiero toscano e nazionale” .Federalberghi Toscana, oltre al mantenimento da parte del Governo dello strumento del Tax Credit per gli investimenti di riqualificazione alberghiera,auspica fortemente che nella pianificazione dei prossimi fondi strutturali europei assegnati alla Regione Toscana siano individuate misure dedicate: “Le imprese alberghiere pur essendo quelle che garantiscono i massimi livelli occupazionali del settore turistico ricettivo in Toscana, non hanno mai beneficiato di misure di incentivazione ad esse specificamente dedicate. Considerati i dati emersi, riteniamo che sia improcrastinabile l’apertura da parte della Regione Toscana di un confronto finalizzato alla definizione di un Piano Strategico di Sviluppo del settore alberghiero nella nostra Regione. Tale strumento dovrebbe trovare un proprio ed adeguato spazio negli atti di programmazione regionale,ed essere la base per individuazione di azioni e misure specifiche a favore del settore alberghiero toscano tramite l’uso delle risorse derivanti dei nuovi fondi strutturali europei assegnati alla Regione”.