San Casciano dei Bagni: a Celle sul Rigo il “gioco del cacio” è tornato nell’ultimo giorno di carnevale

Tra le curiosità legate al Carnevale, quella di Celle sul Rigo merita di essere sottolineata. Qui, in questo piccolo borgo del Comune di San Casciano dei Bagni, come ogni anno al mattino del Martedi grasso, gli uomini presenti si sono ritrovati di buon’ora per giocare e rigiocare al cacio. Hanno lanciato forme nelle vie di Celle cambiando ogni volta squadra, mescolandosi in continuazione, per il semplice gusto della competizione. Poi nel  pomeriggio, come di consueto, si è svolto il Carnevale dei ragazzi. Fatto scontato questo, straordinario e curioso quello del “cacio”. «La voglia di stare insieme – osserva il sindaco Agnese Carletti – ha vinto sui recenti timori sul virus. La nostra comunità tiene alle tradizioni, che contribuiscono a tenerla unita».  Il Gioco del cacio, a Celle si tramanda da generazioni. È  una sfida tra due o più giocatori che si confrontano lanciando “a ruzzola”, in modo itinerante per le vie del paese, forme di formaggio pecorino stagionato del peso di circa un chilogrammo. Vince chi, a parità di lanci, raggiunge prima il traguardo. Le forme che si rompono, urtando contro angoli e gradini delle vie, appartengono al proprietario, che deve rimpiazzarle a proprie spese. Il premio per il vincitore è la forma di formaggio utilizzata dall’avversario. Non è un gioco d’azzardo, piuttosto cedere all’avversario “il proprio cacio” ha un valore che va oltre quello intrinseco. Questa competizione ha un’origine che si perde nei secoli. Sino agli anni Cinquanta partecipavano solo adulti, che si potevano permettere di utilizzare come posta in gioco il cacio, considerato all’epoca un cibo essenziale per la tavola di molte famiglie. Il “Gioco del cacio”, oltre alla mattina dell’ultimo giorno di Carnevale, da circa quindici anni si replica la seconda domenica di agosto, con coppie di giocatori che hanno i colori delle contrade dei quattro rioni del paese (Borgo nuovo, Cantone, Case nuove, Pianetto). È la versione “istituzionalizzata” del gioco, che ha prodotto in breve tempo una partecipazione degli abitanti e dei turisti, accesa e divertita. Dopo la proclamazione della contrada vincitrice, cena con musica per tutti.