San Casciano dei Bagni: alla“Terrazza” la scrittrice e conduttrice televisiva Camila Raznovich per parlare di viaggi e della riedizione del suo libro “Lo rifarei”.

Di Giulia Benocci

L’evento culturale “La Terrazza” di San Casciano dei Bagni è tornato con un nuovo appuntamento , dopo una breve pausa a fine agosto, ospitando la scrittrice e conduttrice televisiva Camila Raznovich per parlare di viaggi ma non solo; ha  anche presentato la riedizione di un libro che ha scritto 13 anni fa, dal titolo “Lo rifarei”, aggiungendo un capitolo dal titolo “Non lo so se lo rifarei”. Un punto di vista ed una riflessione più adulta e consapevole di ciò che è stato il suo vissuto.La scrittrice ha dialogato con Federica Damiani, la Presidentessa dell’Associazione culturale, raccontandosi apertamente in ogni aspetto della sua vita: il libro è una storia autobiografica che parla della sua infanzia negli anni ’70 e dei viaggi suoi e della famiglia. Come spesso accadeva in quel periodo storico, la famiglia della Raznovich è partita prima in giro per l’Europa e poi per l’India, dove hanno conosciuto il famoso Guru Osho, meglio noto come Bhagwan Shree Rajneesh, fondatore di una comunità che professava l’amore libero ed il libero sfogo dei sentimenti più primitivi. La conduttrice tv perciò ha trascorso la sua infanzia in un ambiente multietnico ed internazionale conoscendo varie culture anche lontane da quella occidentale ed altri adepti da ogni parte del mondo, vivendo 6 mesi in India e 6 mesi in Italia o in Europa, nelle comunità che il “Maestro” aveva in giro per il mondo. All’età di 10 è stata mandata dalla famiglia in una “comunità di bambini” a nord di Londra, in cui vi erano circa 300  ragazzi fino ai 19 anni con solo 7 adulti che si occupavano di amministrazione; una sorta di esperimento antropologico in cui volevano creare ‘bambini illuminati’, lasciati totalmente liberi, perché figli del mondo e non dei genitori: veniva data loro quella libertà di agire come fossero ‘piccoli’ adulti padroni del loro destino. Conseguita la maturità classica a Milano, la Raznovich è ripartita per un viaggio per l’India, volendo indagare ed osservare con gli occhi di un’adulta i luoghi che ha vissuto da bambina per capire meglio quel tipo di realtà; “non sarei chi sono se non avessi avuto questo tipo di passato, ed è proprio attraverso quel passato che cerco di vivere in Italia oggi ma con la consapevolezza e un bagaglio ricco di internazionalità – ha dichiarato la scrittrice – . Non c’è cultura se non c’è conoscenza dell’ignoto, devono essere conosciute le culture che reputiamo lontane; nel futuro delle mie figlie mi auguro che ci sia un solo tipo di globalizzazione: quella culturale”. La scrittrice tornata in Italia in anticipo per motivi familiari, ha fatto un provino per una trasmissione di MTV, quasi per gioco ed è stata accettata, da qui diventa uno dei volti di MTV Europe. Successivamente viene scelta per condurre un programma sul sesso “Love Line”, un precursore nella tv, quando ancora l’argomento era un tabù. Dopodiché ha condotto in Rai un programma “Amore criminale” in cui si parlava di donne maltrattate, “c’è stata una sorta di magia tra me e questo programma – ha rivelato Raznovich – , nel modo in cui riuscivo a raccontare i casi, ma ho dovuto lasciarlo, quando in cinta della seconda figlia, non riuscivo più a non ripensare alle brutte storie di cronaca nera che affrontavo, mi faceva stare male, perciò ho deciso che per me era ora di cambiare”. La conduttrice poi ha iniziato a condure “Kilimangiaro” e “Il borgo dei borghi”, due programmi in cui il tema era più nelle sue corde, poiché è nata viaggiando. L’autrice ha confidato che il post lockdown ha fatto bene ai borghi italiani, poiché le persone hanno iniziato nuovamente a visitare i piccoli borghi d’Italia non volendosi spostare all’estero: posti che magari fino all’anno scorso erano deserti, hanno ripreso la linfa vitale ed è la stessa cosa che vuole trasmettere con il suo programma. Ripopolando i piccoli paesini le città diventerebbero più vivibili e i borghi acquisterebbero nuova vita. “Riscoprire i borghi ed il nostro patrimonio italiano, mi sembra sia l’inizio di un nuovo stile di vita, adesso si scappa dalle città e si va nei paesini: ciò è sentore di un cambiamento che va colto nei suoi lati positivi – ha ribadito – . Io credo che il cambiamento sia già iniziato, dobbiamo saperlo cogliere ed in qualche modo saperlo leggere; dopo essere stati rinchiusi per 3 mesi è cambiata la scala dei valori, abbiamo assistito ad un cambiamento epocale, alla storia. Stanno cambiando i ritmi di vita e le priorità, c’è stata la riscoperta di tornare a viaggiare con la famiglia e la riscoperta del valore del tempo speso bene. Tutti quest’estate abbiamo dato vita ai piccoli borghi d’Italia, ma appena ci sarà possibile tornare a viaggiare anche all’estero perché il mondo è enorme e le diversità da conoscere sono infinite”.