San Casciano dei Bagni: il sindaco Agnese Carletti relatrice al Ministero della Sanità a Roma insieme a Speranza, Zaia e Bonaccini  sul tema dei servizi dei medici di famiglia

Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni, sarà tra i protagonisti dell’evento conclusivo del tour “#adessoBasta” condotto in camper in varie parti d’Italia, per sensibilizzare i cittadini sui servizi dei medici di famiglia. L’appuntamento, organizzato dall’Associazione nazionale Fimmg, è per il 30 gennaio a Roma (ore 11,30) all’auditorium Cosimo Piccinino del Ministero della Salute, nel Lungotevere La Ripa. Agnese Carletti interverrà insieme ad autorevoli relatori: subito dopo il ministro della Sanità Roberto Speranza, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, e prima del presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, del presidente dell’Istituto superiore della Sanità Silvio Brusaferro, del presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità Sergio Venturi, del segretario generale di Cittadinanza attiva Antonio Gaudioso e del segretario generale nazionale Fimmg Silvestro Scotti. A condurre è stato chiamato Franco Di Mare, giornalista Rai. Questo evento arriva dopo un lunghissimo percorso lungo tutto il Paese: 8.000 chilometri e 35 Comuni visitati, con circa 500 mila abitanti raggiunti grazie alle campagne di affissione promosse sui social e alle affissioni locali. Protagonisti dell’operazione sono medici di famiglia, che stanno conducendo una battaglia per acquisire personale e quanto necessario per offrire servizi e una serie di esami, puntare sulla telemedicina per rendere i normali ambulatori competitivi rispetto alla corsa all’ospedale. Questa opportunità diventa dirimente, se pensiamo a chi vive lontano dai grandi centri. Il sindaco di San Casciano dei Bagni è stata chiamata a rappresentare una parte consistente d’Italia che si trova ai margini di servizi fondamentali:quasi seimila Comuni sono sotto i cinquemila abitanti, e rappresentano circa il 70% dei cittadini italiani. Si calcola che circa 10 milioni di italiani si trovano a una grande distanza da un’offerta di secondo livello specialistico, e quindi richiedono mini-equipe di pronto intervento, sul luogo, per migliorare sensibilmente l’offerta del Servizio sanitario nazionale.