Sanremo: il maremmano Lucio Corsi, secondo classificato, è il vero “duro” del Festival 2025 e riceve il Premio della Critica Mia Martini
Di Stefano Magi
La 75ª edizione del Festival di Sanremo ha visto trionfare Olly con “Balorda nostalgia”, un brano forte, coinvolgente, molto sanremese, perfetto da cantare a squarciagola in macchina dopo una bella serata con gli amici. Ma è stato il maremmano Lucio Corsi a sorprendere pubblico e critica, conquistando il secondo posto con “Volevo essere un duro”. Nato a Grosseto nel 1993 e cresciuto a Vetulonia, Corsi ha portato sul palco dell’Ariston una canzone che esplora, con ironia e profondità, il tema della vulnerabilità maschile.In “Volevo essere un duro”, Corsi riflette su come la società imponga agli individui di mostrarsi infallibili e solidi, senza riconoscere la fragilità intrinseca dell’essere umano. Il testo è un viaggio attraverso desideri di forza e ammissioni di debolezza, con immagini evocative che mescolano ironia e introspezione. Versi come “Volevo essere un duro / Però non sono nessuno / Cintura bianca di Judo” mettono in luce la dicotomia tra l’aspirazione a una mascolinità stereotipata e la realtà personale dell’artista. La performance di Corsi è stata apprezzata per la sua autenticità e profondità, elementi che gli hanno valso il prestigioso Premio della Critica “Mia Martini”. Questo riconoscimento sottolinea la capacità del cantautore toscano di affrontare temi complessi con una sensibilità unica, distinguendosi nel panorama musicale contemporaneo. Il legame di Corsi con la Toscana è evidente non solo nelle sue origini, ma anche nell’influenza che la regione ha avuto sulla sua formazione artistica. La Maremma, con i suoi paesaggi selvaggi e la sua cultura ricca di tradizioni, ha fornito all’artista un ricco patrimonio di immagini e sensazioni che si riflettono nelle sue composizioni. Questo radicamento territoriale conferisce alle sue opere una profondità e un’autenticità che risuonano con il pubblico. In conclusione, il secondo posto di Lucio Corsi a Sanremo 2025 con “Volevo essere un duro” rappresenta una celebrazione dell’autenticità e della vulnerabilità. Attraverso una combinazione di testi profondi e una forte connessione con le sue radici toscane, Corsi ha dimostrato che la vera forza risiede nell’abbracciare e condividere le proprie fragilità.