Sarteano: Coronavirus; consigliere comunale di opposizione Gino Arnaldi , in rappresentanza del Movimento per Sarteano, invia il testo della petizione per non “trasformare Sarteano in un lazzaretto Covid-19” anche al ministro della Salute Roberto Speranza e al governatore della Toscana Enrico Rossi. La raccolta firme partirà dal 4 maggio

Il consigliere comunale di opposizione di Sarteano Gino Arnaldi, anche a nome del Movimento per Sarteano di Marcello Piscitello , ha inviato in anteprima , “per non rischiare di incorrere in incomprensione ed equivoci”, il testo della petizione per non trasformare la cittadina in un “lazzaretto Covi-19” al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Presidente della Regione Enrico Rossi, all’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi, alla Commissione sanità regionale, al Sindaco di Sarteano Francesco Landi  e ai capigruppo in consiglio comunale. “ Il 4 maggio – ha precisato Arnaldi – lanceremo la raccolta firme, visto il particolare momento , si sta valutando l’idonea modalità.Aperta a chiunque abbia a cuore le sorte della nostra comunità. A Sarteano non si può e non si deve realizzare un Covid-19 Hospital che sia in tutto o in parte privo di tutte le garanzie in termini di infrastrutture e tecnologia, atte ad assicurare la migliore assistenza possibile ai degenti e nello stesso tempo a scongiurare la propagazione del contagio tra gli stessi, gli operatori sanitari e la popolazione.A nostro avviso allo stato attuale la struttura è inadeguata a garantire la sicurezza di ricoverati ed operatori, ed il mero sempre crescente di infezioni rafforzano i nostri dubbi.Tutte le istanze portate avanti dalle opposizioni fino ad oggi sono state ignorate, ma i fatti ci danno ragione.Una volta esplosa l’epidemia da Covid19 all’interno della RSA, il Comune e la Regione hanno inopinatamente deciso – ha preciato ancora insieme al portavoce Marcello Piscitello – di realizzare un piano Reparto COVID e un piano no COVID sostenendo di potere assicurare la necessaria separazione atta ad evitare il propagarsi del contagio tra degenti COVID e NO COVID, e tra gli operatori sanitari. Il risultato è stato catastrofico, in ospiti deceduti e in operatori contagiati dal Coronavirus. I casi Covid della casa di riposo pesano come un macigno, purtroppo i dati parlano da soli. Nella nostra RSA il virus ha formato una catena di contagi inarrestabile e, giorno dopo giorno, il dramma ha preso forma di “sacrificio ecatombale”. La notizia dei tre nuovi operatori contagiati è a dir poco allarmante e indica che la strada scelta, a noi imposta, ovvero di trasformare la RSA/RA “ex OMPI” (leggi convenzione) “..in struttura interamente dedicata all’accoglienza e alla cura degli ospiti positivi al COVID – 19 provenienti dal territorio aziendale (Arezzo/Grosseto/Siena)…”, è una strada lunga, pericolosa e potenzialmente dannosa. Se il nemico invisibile non si può uccidere non va “sposato”ma  va allontanato, e questo è sempre stato l’unico modo per azzerare i contagi. Ogni numero che si aggiunge alla lista dei decessi e degli operatori contagiati –hanno proseguito Arnaldi e Piscitello – è un pianto, una sofferenza, un pericolo per la nostra comunità e per le case di riposo territoriali che fino ad oggi hanno saputo proteggere i propri ospiti, è altresì un danno economico-sociale logorante. Oltre gli anziani, vittime innocenti del Coronavirus, pensiamo al danno arrecato al parco delle piscine, ai ristoratori, ai commercianti, agli albergatori, alle partite iva e ai nostri lavoratori stagionali legati al turismo. Siamo tutti in ginocchio. Non è ammissibile che Sarteano, da paese di riposo a vocazione turistica diventi, per volere delle autorità sanitarie Regionali, il “paese lazzaretto covid” della Toscana sud-est senza nessun avviso preventivo alla già martoriata comunità. La mancanza di idonei dispositivi di protezione prima e i protocolli utilizzati fino ad oggi stanno dimostrando nell’evidenza dei fatti, tutta la loro inadeguatezza nella gestione della struttura della nostra ex casa di riposo Comunale. Se nella battaglia contro il​ Covid-19​ il punto debole della nostra società sono gli anziani, i “trascurati” che arriveranno da altri centri, se non sono ben curati rischiano di essere la​ miccia di un incendio​ su vastissima scala. Sono quindi i primi a dover essere tutelati. E con loro le persone che li​ accudiscono​ tutti i giorni e che alla sera tornano nelle loro​ famiglie. La nostra comunità sta contando troppe vittime e piangendo troppi ammalati. Così Sarteano non riparte, così i Sarteanesi rimarranno “nell’Inferno Coronavirus” per mesi e forse anni. Questa esperienza insegni che gli ospedali non possono essere gestiti con logiche economicistiche e neo fordiste, ma avendo come riferimento la tutela della salute dei cittadini e la sicurezza di chi vi opera. Come è possibile avere tutti questi morti e ammalati Covid se sono state rispettate tutte le misure prescritte?Senza se e senza ma, visto i nefasti dati, la struttura va chiusa ed i malati trasportati in luogo più adeguato.”