Sarteano: il nuovo presidente della Giostra del Saracino Gianfranco Paolini  ha in testa un programma chiaro e preciso per rilanciare la Giostra :  continuità nella discontinuità delle manifestazioni per dare nuova linfa. Soprattutto è convinto che la dirigenza debba formare i giovani. Il primo appuntamento con la nuova squadra è subito dopo capodanno

Di Leonardo Mattioli

I giovani, soprattutto i giovani: sono loro che devono rilanciare la Giostra del Saracino di Sarteano. Ma per farlo occorre coinvolgerli sempre di più. Per questo il neopresidente della Giostra Gianfranco Paolini,eletto all’unanimità dai soci (fatto che non succedeva da tempo immemorabile) , ha scelto non solo una nuova squadra della “Governance” dell’associazione formata da giovani , peraltro indicati dalle cinque contrade,ma ha anche messo in calendario per i primissimi giorni del nuovo anno una serie di appuntamenti con tutti i soggetti interessati, a cominciare dall’amministrazione guidata da Francesco Landi, per dare subito seguito al suo programma che, in poche parole, è quello di portarlo avanti nella continuità ma anche nella discontinuità delle manifestazioni per “dare nuova linfa” . D’altronde Paolini, di nobili origini senesi (ci tiene molto a sottolineare la sua appartenenza alla contrada della Lupa anche se ammette che la sua famiglia affonda le radici nella “sovrana” contrada dell’Istrice), ha alle spalle una preparazione tale, è un dirigente nazionale di una Banca al top del panorama italiano, e anche una grande esperienza (per gli 11 anni passati a dirigere la manifestazione “Le Ferie delle Messi” di San Gimignano)che ne fanno il personaggio giusto per portare avanti questa impresa. Tra l’altro circa 15 anni fa è stato già Presidente della Giostra del Saracino , incarico che ha dovuto lasciare per problemi legati alla sua attività . Paolini si può definire un ‘cittadino del mondo’ che si divide tra Milano, Roma, Siena e Sarteano dove ha mantenuto orgogliosamente una abitazione con due ettari di terreno intorno. E dove lo stemma della “Lupa” appare dovunque e dove le fotografie del Palio di Siena imperversano in tutte le dimensioni e  in tutti i colori. Sposato con tre figli oramai grandicelli, Paolini è un “giovane” cinquantenne o poco più che è abituato da sempre a rimboccarsi le maniche e a lavorare anche 24 ore al giorno,se necessario. Anche impegnandosi con lavori manuali, se serve. Insomma è uno che non si tira indietro di fronte a nessun ostacolo. Anzi lo affronta dopo averlo studiato con attenzione. Uno stratega, più che un tattico. Già nel 2002-4, quando fu presidente della Giostra, apportò, da vero protagonista, importanti modifiche ed innovazioni alla festa principale di Sarteano. Appunto per questo gli chiediamo se dopo tutti questi anni , ha ancora voglia di mettersi in gioco per il paese che tanto ama.

D.Sappiamo dei successi ottenuti a San Gimignano e dei riconoscimenti avuti da quella comunità , nonché le vittorie della sua amata Lupa a Siena e il rapporto particolare con il barbaresco vittorioso di quella contrada. Ha ricevuto da queste esperienze qualcosa che potrebbe portare in dote per Sarteano?

R.Certamente. L’esperienza di San Gimignano, durata 11 anni per organizzare le ‘Ferie delle Messi’, è  stata straordinaria sia dal punto di vista delle emozioni che dei risultati conseguiti. Portai, con l’aiuto degli amici l’esperienza iniziata con Marzio Faleri a Sarteano : una 3 giorni medioevale completa di mercati, manifestazioni storiche (arcieri, arti e mestieri etc.) e spettacoli  quotidiani. Oltre a ciò portai anche la presentazione del “Drappellone” in teatro, il Masgalano, la formazione del corteo e tanto altro. San Gimignano è stata una bellissima esperienza di amicizia che ha permesso i risultati. In termini di risonanza della manifestazione, in pochi anni siamo riusciti ad ottenere prima pagine di giornali quotidiani nazionali e di riviste specialistiche (medioevo ) nonché l’interesse delle Università di Pisa che compose una scheda (rintracciabile su Internet) dalla quale hanno attinto molti media nazionali ed internazionali. San Gimignano la porto nel cuore. Siena mi ha permesso di vivere con la mia contrada momenti indimenticabili di puro amore per qualcosa e qualcuno a cui senti di appartenere. Ho potuto riscoprire ciò che mi aveva animato in tutte le esperienze, comprese quelle in regione con il consiglio dei giochi e delle rievocazioni storiche della Toscana (che portarono all’importante successo della parata storica svolta nel 2005 tra Sarteano e Montepulciano con migliaia di figuranti da tutta la regione.Siena è sempre motivo di stimolo oltreché di orgoglio e di passione. Vivere la stalla, i momenti clou della Festa, ti fornisce una adrenalina che si concretizza in idee innovative.

D.Come ha vissuto questi anni in cui non ha vissuto la giostra dal di dentro?

R.In rispettoso ascolto degli eventi. E credo che chi ha guidato la giostra in questi anni (lo dico sinceramente ) abbia fatto bene. Peraltro in un contesto difficile. Queste persone meriterebbero un riconoscimento pubblico per il costante impegno mostrato. Ciò che mi proporrei di fare, nella continuità dell’impegno, è una discontinuità delle manifestazioni per dare nuova linfa. Credo che il paese ora abbia bisogno di una dirigenza che si prepari a formare i giovani che dovranno continuare la manifestazione. Sogno per Sarteano la costituzione di commissioni che si occupino dei bambini e dei novizi delle contrade, un po’ come a Siena, ma in un contesto che tiene conto ovviamente della più piccola realtà.  Magari fatto da tutte le contrade congiuntamente, chissà. ..