Sarteano: in scena “Rodrigo, appunti su un malamore” della Nuova Accademia degli Arrischianti . Fino al 21 luglio si tiene nella villa adiacente il Castello, per la regia di Gabriele Valentini, autore anche del testo

Di Francesca Andruzzi

L’idea è sicuramente originale. Risuscitare un personaggio dei Promessi Sposi come don Rodrigo, il Cattivo per antonomasia, e porlo al centro di una disamina tesa a considerare in un’ottica particolare il “malamore” – ciò che sembra amore, ma amore non è – concentrandosi sul reo, come si direbbe nel migliore dei Tribunali, merita sicuramente un plauso, che, certamente, non è celebrazione del Rodrigo/uomo di oggi incapace di amare, ma solo di possedere, bensì uno spunto di riflessione autentica sulle cause che conducono colui che è stato un bambino, quindi innocente, a trasformarsi in un adulto capace di ideare il rapimento di una giovane innamorata di un altro e incapace di accettare il rifiuto. La folla che circonda Rodrigo (interpretata anche da coloro che hanno seguito i laboratori di recitazione invernale degli Arrischianti, tra i quali abbiamo riconosciuto Monica Palazzi, la moglie del Sindaco di Sarteano, e la loro piccola Martina, attrice in erba, ma concentrata) appare come la società odierna, troppo spesso fomentatrice, superstiziosa, pronta al giudizio, senza offrire soluzioni. E Rodrigo è circondato da questa folla, corrotto dalla smania di potenza e protervia, smania ispirata proprio da tutte quelle voci, che si accavallano, senza divenire un’unica voce, ma solo confusione. Gli stessi bravi (interpretati dalle bravissime – sia consentito il bisticcio – Martina Belvisi e Giulia Rossi) al suo fianco, che dovrebbero essere agli ordini del Cattivo, non gli assicurano che non toccheranno la donna oggetto di desiderio che andranno a rapire, manifestando che nel disegno delittuoso non esiste solidarietà e rispetto tra gli ideatori dello stesso, perché il male è solo male e non conosce valori. E così, come ogni criminale, Rodrigo non può fidarsi neanche dei suoi. Il Cattivo è però anche sgomento, pauroso. Forse un segnale, quell’attimo di resipiscenza, che parla di necessità di educare gli uomini, i maschi, fin dalla più tenera età, al rispetto per le donne. Compito questo dei genitori, della scuola, soprattutto della prima donna che ogni uomo incontra nell’affacciarsi alla vita: la madre. Quella stessa madre che si affaccia anch’essa, ma da una finestra, e chiama il suo piccolo Rodrigo. E se vocazione significa chiamata, da quella finestra inizia il percorso di ognuno, che segnerà la scelta tra i bene e il male. Nell’ambito, dunque, del 44° Cantiere Internazionale dell’Arte di Montepulciano, “Rodrigo, appunti su un malamore”, vi aspetta a Sarteano, fino al 21 luglio, nella splendida cornice della villa adiacente il Castello, per la regia di Gabriele Valentini, autore anche del testo, musiche di Davide Vannuccini, con Martina Belvisi, Andrea Biagianti, Tullia Buoni, Libero Cappelletti, Luana Cherubini, Luigi Ciullo, Silvia De Bellis, Flavia Del Buono, Calogero Dimino, Martina Landi, Noemi Lobello, Alessandra Mazzetti, Chiara Morettoni, Brunella Mosci, Monica Palazzi, Federica Ponzaletti, Giulia Rossi, Francesco Storelli, Esterina Tiezzi, Giordani Tiberi. Video e scene di Simone Pucci, costumi Vittoria Bianchini, assistente alla regia Laura Scovacricchi.Una occasione per apprezzare il lavoro e l’impegno della Nuova Accademia degli Arrischianti, ma anche per riflettere, grazie alla sensibilità dell’autore, Gabriele Valentini che, abbracciando Manzoni, ha capito e ci ha fatto capire che il rispetto di genere è agognato da secoli, ma non impossibile da realizzare.