Sarteano: Stefano Romagnoli e Massimo Ferro  ,gli “acchiappafantasmi”  che vanno a caccia di presenze che disturbano per tranquillizzarle e farle andare “oltre”. Hanno strumenti ultrasofisticati per individuarle. In un mese di attività ne hanno già “documentate” 3 ufficialmente. Il loro sito ,Gruppo Ricercatori Paranormali (G.R.P.) , annovera già più di 600 simpatizzanti

Di Leonardo Mattioli

In  effetti si chiama “Gruppo Ricercatori Paranormali” (G.R.P.) ma tutti a Sarteano hanno già cominciato a chiamarli “acchiappafantasmi” mutuando il titolo di un divertente film degli anni ’80. Loro sono Stefano Romagnoli, un sarteanese doc, e Massimo Ferro, romano trapiantato da anni nel piccolo borgo toscano. Due persone molto diverse per le esperienze che hanno alle spalle (il primo tecnico informatico, con una grande esperienza nell’etruscologia; il secondo già assicuratore e immobiliarista con un  grande amore per la danza) ma simili per questa passione per il paranormale. Passione( che Stefano definisce più “curiosità’”) che hanno scoperto di avere in comune solo recentemente e quindi di dare vita a questa iniziativa di andare a ‘caccia’ di presenze in vecchi casolari, ville e comunque strutture abbandonate ma non solo , per cercare di entrare in contatto con loro, attraverso degli strumenti ultrasofisticati, per tranquillizzarli e invitarli, come si dice in gergo, ad “andare oltre”. L’occasione è stata quando, circa un mese fa ,  la moglie di Stefano, Barbara, ha cominciato ad avvertire sotto il pavimento della loro abitazione  del 1700 in pieno centro storico a Sarteano dei grandi rumori, dei “tonfi” , che non solo disturbavano di notte ma spaventavano anche. Comunque non si dormiva più. Fu allora che Stefano ne parlò con l’amico Massimo, che a Roma aveva già avuto esperienze del genere .Insieme hanno scoperto una “presenza” nella casa del 1700 :”Massimo ci ha parlato – racconta Stefano – e la situazione si è tranquillizzata”. Poi insieme hanno deciso di proseguire questa “caccia” tanto più che anche Stefano fin da ragazzo era attratto dal paranormale. Andava nei poderi abbandonati con un piccolo registratore a bobine per cercare di catturare segnali di fantasmi. E così è nata questa avventura che in poco più di un mese ha totalizzato sul sito creato appositamente ben 600 simpatizzanti ; addirittura alcuni vorrebbero seguirli in queste loro escursioni anche per documentarli con telecamere. Comunque nell’arco di trenta giorni Stefano e Massimo hanno dato il via a questa operazione “acchiappafantasmi”, dotati di strumenti per rivelare energie elettromagnetiche ambientali; di videocamere che registrano tutto, anche gli ultravioletti; di registratori EVD che captano infra e ultrasuoni riportandoli sul computer con un suono udibile; di radar ambientali che percepiscono qualsiasi cosa si muova (gas, fumo, energia). “Quando abbiamo la sicurezza di una presenza- aggiunge Stefano- lavoriamo  con la  voce facendo delle domande alle quali il ‘fantasma’ può rispondere solo con un ‘si’ o con un ‘no’. Così cerchiamo di instaurare un colloquio con questa entità con lo scopo di convincerla che tutto è tranquillo e può ‘andare oltre’ e abbandonare quindi l’area in cui si aggira, forse perché ancora disturbata da situazioni particolari. Fino ad oggi possiamo dire di aver ufficialmente contattato tre ‘fantasmi’, tutto documentato”. Stefano  e Massimo, dopo il primo mese di attività, hanno deciso comunque di essere disponibili con tutti coloro che vogliono il loro intervento, ovviamente a titolo gratuito, per cercare queste “presenze” che si sono rese palesi con qualche fenomeno tipo far scorrere dell’acqua , accendere una luce etc. Prima di intervenire però i due “acchiappafantasmi” vogliono avere tutti i permessi firmati per evitare denunce di violazione di terreni o abitazioni privati. “E’ un hobby che ci diverte- conclude Stefano . ma non vogliamo avere guai”.