Sarteano: sui costi aggiuntivi per la liquidazione di “Patto 2000” l’Unione dei comuni della Valdichiana senese  vuole “acquisire un quadro generale conoscitivo”. Per questo il presidente dell’Unione  Machetti ha chiesto al “liquidatore” di calendarizzare degli incontri per fornire maggiori spiegazioni e produrre la documentazione relativa ai costi aggiuntivi pari a 355 mila euro

Di Leonardo Mattioli

Non sarà facile per “ Patto 2000”, Società consortile a responsabilità limitata in liquidazione e di cui fanno parte 39 soci tra comuni e unioni dei comuni toscani e umbri,arrivare a un accordo con tutti i soggetti per sciogliersi definitivamente come deciso in una assemblea il 30 aprile scorso. Infatti il “liquidatore”, che è anche il presidente uscente Marco Ciarini, aveva fatto presente il 30 luglio scorso che era necessario prima completare alcune attività previste fino al 31 dicembre 2021 che avrebbero comportato un impegno finanziario aggiuntivo per i soci di 355 mila.Costi da ripartire tra tutti i soci a seconda dei contributi percepiti da ciascuno di essi, nel corso degli anni. E qui è scoppiata la “grana” perché uno dei soci, l’Unione dei 10 comuni della Valdichiana senese (nella foto la giunta), è prontamente intervenuta con una lettera del presidente Roberto Machetti al “liquidatore” il 23 agosto scorso chiedendo di “aprire un percorso di confronto e approfondimento” per comprendere i vari aspetti e tra questi “la composizione delle voci di spesa che ne determinano l’ammontare”. L’unione dei comuni infatti è preoccupata perché la sua quota di partecipazione ai costi aggiuntivi è stata calcolata in quasi 20  mila euro da ripartire tra i dieci comuni che ne fanno parte senza contare che Machetti , nella lettera inviata a Ciarini, ha fatto presente di parlare anche “a nome e per  conto” degli stessi comuni senesi. Quindi sommando le diverse ripartizioni indicate tra Unione dei comuni e 10 comuni la cifra da sborsare arriverebbe quasi a 75 mila euro che in tempi di crisi e di difficoltà economiche per le amministrazioni non sono proprio pochi.”Una forma di “collaborazione finanziaria aggiuntiva”, come quella richiesta da Patto 2000, rientra – ha scritto Machetti -tra le scelte discrezionali dell’ente socio che, però, deve avvenire nel giusto contemperamento degli interessi pubblici e patrimoniali coinvolti e previa adozione di atti deliberativi consiliari di autorizzazione all’operazione per il suo carattere straordinario e speciale. E’ necessario, infatti, acquisire un chiaro quadro generale conoscitivo sui presupposti tecnico-finanziari e giuridici del percorso richiesto.

Si attende, pertanto, una proposta da parte del Liquidatore di calendarizzazione di uno o più incontri, anche di area, tra organo liquidatore della società con gli enti soci, per fornire maggiori spiegazioni, oltre alla produzione di documentazione che – ha concluso Machetti – possa portare, eventualmente, ad un accoglimento favorevole della richiesta, ovvero ad individuare soluzioni alternative”.