Sarteano: venerdì 26 giugno al mercato  settimanale un banchetto per la  raccolta firme al fine di chiedere in tempi rapidi la riapertura del distretto sanitario chiuso durante il lockdown. L’ha organizzato Simonetta Losi a nome di “un gruppo spontaneo di cittadini senza bandiera politica”.

Venerdì 26 giugno dalle ore 9 alle 12 al mercato settimanale di Sarteano ci sarà anche un banchetto per la raccolta firme per la riapertura in tempi brevi dell distretto sanitario chiuso durante il lockdown.a struttura.”  Lo ha promosso Simonetta Losi a nome di un gruppo di cittadini “senza bandiera politica”. Il banchetto sarà organizzato alla luce delle disposizioni anti-Covid prese sia a livello regionale che locale. “È stato giusto chiudere il distretto sanitario nel periodo di lockdown, ma adesso- ha fatto presente Simonetta Losi che è stata avvicinata da molti cittadini  in difficoltà proprio per questa chiusura- ogni struttura ha riaperto, e basterebbe organizzarci veramente per essere anche noi all’altezza della situazione. Spero che la scusa di non garantire la sicurezza, non sia un pretesto per chiudere definitivamente anche questo servizio. Se permettiamo a negozi, bar o ristoranti di aprire e garantire la sicurezza, fa sorridere il fatto che un distretto sanitario non sia in grado di fare altrettanto, e quindi provocare un disservizio elevato, nonostante i cittadini paghino le tasse anche per questo. Viene detto, a motivazione della chiusura, che mancano le distanze di sicurezza e il personale ausiliario (una persona), la quale dovrebbe occuparsi all’entrata di misurare la febbre, poi far igienizzare le mani e controllare che siano in possesso della mascherina, come oramai succede in ogni esercizio pubblico che segue le linee attuate dal decreto. Dico solo che, come in tutte le altre strutture aperte, la prima regola sarebbe solo quella di organizzare con orari l’entrata delle persone e non credo che serva un dottore per  misurare la febbre . Anzi sono convinta che molti cittadini si offrirebbero volontari per qualche ora per ricoprire questo ruolo, pur di aiutare a riaprire il distretto. La  popolazione di Sarteano  è principalmente anziana, e molti di loro hanno bisogno di effettuare controlli del sangue, in tempi brevi e continui, ( ad esempio per chi assume farmaci anti aggreganti), molti hanno bisogno di effettuare e programmare visite, che in questa emergenza sono slittate con tempi lunghi, molti hanno bisogno di regolarizzare pratiche amministrative ( come le  fasce di reddito per le esenzioni .Ora devono spostarsi a Chiusi, o in altre strutture, ma questo lo possono fare solo coloro che riescono a spostarsi o hanno figli e nipoti per essere accompagnati: è vero che ci sono associazioni che effettuano questi servizi come l’Auser ma sempre dietro, seppur minimo compenso. Molti ci rinunciano, molti rimandano gli esami e questo può provocare peggioramenti di alcuni quadri clinici.  Come cittadina vorrei che l’ amministrazione di Sarteano combattesse per far valere i diritti dei cittadini contro il “tavolo organizzativo” cioè verso coloro che a mio avviso non si rendono conto del problema e del disagio che stanno creando alla popolazione, specie quella anziana, e mi riferisco a tutti quei dirigenti della Regione, della Usl e di coloro che hanno competenza di questa situazione”.