Siena: con Paolo Fresu in “Tempo di Chet” domani 23 gennaio si apre la rassegna “Rinnovati Rinnovati” all’interno del Festival “Siena città aperta ai giovani”

Nella splendida cornice del Teatro dei Rinnovati di Siena domani, 23 gennaio alle 21,15, torna Rinnòvati Rinnovatifrutto della consolidata collaborazione tra Comune di Siena, Fondazione Toscana Spettacolo, Università degli Studi di Siena e Associazione The Bside. Quattro gli spettacoli in programma all’interno del festival Siena Città Aperta ai Giovani promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili, Fondazione Mps, Università degli Studi di Siena e Università per Stranieri di Siena.Tempo di Chet, questo il titolo del primo appuntamento, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, e che nasce dalla sovrapposizione tra scrittura drammaturgica e partitura musicale riescendo a creare un flusso organico di parole, immagini e musica che rievoca lo stile unico di Chet Baker, un jazzista tanto leggendario quanto maledetto. Paolo Fresu alla tromba, Dino Rubino al piano e Marco Bardoscia al contrabbasso renderanno un omaggio intenso e appassionato al grande jazzista, con testo di Leo Muscato e Laura Perini, interpretato da Alessandro Averone, RufinDoh, Simone Luglio, Debora Mancini, Daniele Marmi, Graziano Piazza, Mauro Parrinello e Laura Pozone. La regia di Leo Muscato, in un oscillare costante tra passato e presente, farà affiorare fatti ed episodi disseminati nella vita di Baker, da quando suo padre gli regalò la prima tromba fino al momento prima di volare giù dalla finestra di un albergo di Amsterdam.La storia è ambientata in un jazz club dove, l’assolo straziante di un trombettista fa esplodere applausi e schiamazzi, che ben presto si trasformano in qualcosa che assomiglia a un sogno. Appare un uomo con la testa riversa sul bancone del bar, che altri non è se non Baker, uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento. Ogni immagine apre il sipario su una fase della sua vita, facendoci assaporare epoche differenti, diversi contesti socioculturali e visioni del mondo, delineando la figura del grande trombettista, che fra sogni, incertezze, eccessi ha segnato una delle pagine più importanti della storia della musica jazz.