Siena: consigliere comunale Maria Concetta Raponi (Forza Italia), al via la Campagna Antiviolenza “ Di Pari Passo”

In Italia le donne dai 16 ai 70 anni che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale sono quasi sette milioni: il 20,2% ha subito violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro ed il tentato stupro, la violenza è tra le prime cause di morte per le donne dai 16 ai 44 anni , ogni anno più di cento donne vengono uccise per mano di chi diceva di amarle. Numeri preoccupanti se si considera che a praticare le violenze sono stati partner o ex partner.Per questo motivo, il Consigliere comunale Maria Concetta Raponi e tutto il Gruppo Consiliare Forza Italia Siena aderisce e sostiene la campagna “Di Pari Passo”  lanciata da Martina Sperduti , Responsabile Pari Opportunità FI e Matteo Conti Responsabile Giovani FI Frosinone, a ridosso del 25 novembre “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, per sensibilizzare e contrastare efficacemente il fenomeno della violenza di genere. “Forza Italia ha sempre lavorato e continuerà a lavorare con i propri Parlamentari, Consiglieri Regionali e Consiglieri Comunali per un Italia “Di Pari Passo”.  Un’Italia “Di Pari Passo”- ha affermato la  Raponi – ha bisogno di incentivare e favorire la creazione di laboratori e di progetti di formazione, educazione e sensibilizzazione , con personale specializzato e qualificato, nelle scuole di ogni ordine e grado, che coinvolgano anche le famiglie, con la finalità di operare un cambiamento culturale, mediante la diffusione di modelli di comportamento nelle relazioni tra uomini e donne, che vadano a rispettare i diritti fondamentali e la libertà di autodeterminazione per contrastare efficacemente gli stereotipi di genere.  Un’Italia “Di Pari Passo” deve incentivare percorsi di sensibilizzazione e di educazione dei ragazzi ad un uso consapevole del web, per contrastare i fenomeni del “sexting” e del “revenge porn”.  Un’Italia “Di Pari Passo” deve stanziare fondi destinati ai centri antiviolenza ed alle case rifugio per evitarne le chiusure.Un’Italia “Di Pari Passo” deve investire sulla formazione e specializzazione del personale delle strutture di Pubblica Sicurezza che interagiscono con donne vittime di violenza. Un’Italia “Di Pari Passo” deve incrementare –ha aggiunto – l’occupazione femminile per l’emancipazione e l’inclusione sociale, promuovere percorsi di assistenza e supporto psicologico per le donne che subiscono abusi ed incentivare il loro reinserimento nel mondo del lavoro.  Enti locali, Istituzioni ed Associazioni devono lavorare su piani strettamente correlati a livello sia locale che nazionale,  la cooperazione e la partecipazione a sistemi sociali di collaborazioni e reti deve essere riconosciuta e finanziata.Per un’Italia “Di Pari Passo” centrale nella lotta alla violenza di genere e nell’ottica di prevenire è riconoscere il fenomeno ed organizzare percorsi di uscita,  lavorare ed agire anche sugli uomini che usano violenza nei confronti delle donne, perché è vero che la violenza di genere colpisce le donne, ma è vero che si tratta di un problema dell’uomo. La recidiva degli autori di violenza è molto alta, più di otto uomini su dieci rischiano di tornare a commettere gli stessi reati, se non interviene nel mezzo qualcosa o qualcuno, ovvero se non sono presi in carico da un servizio o da un centro d’ascolto per uomini maltrattanti.Un’Italia “Di Pari Passo” esige che le risorse per interventi diversi di contrasto alla violenza di genere non vengano poste tra loro in concorrenza, ma considerate parte di un piano di intervento globale  ed integrato. La violenza ha radici culturali ed é su queste che dobbiamo agire se vogliamo sconfiggere questa gravissima piaga della nostra società”.