Siena: Coronavirus; la proposta del Pd provinciale, un tavolo di coordinamento tra enti locali, categoria economiche, sindacati e volontariato; “aprire una nuova fase di coesione sociale, aperta a tutti, anche a forze e istanze che solitamente sono distanti, ma che in questa fase emergenziale possono e devono collaborare per il futuro di queste terre, che non devono assolutamente essere abbandonate al proprio destino”

Da Andrea Valenti, Segretario Provinciale Partito Democratico di Siena e dall’esecutivo Provinciale  riceviamo e pubblichiamo

“In questi tempi di Coronavirus, tutti stanno facendo la propria parte: la Sanità, le Istituzioni, le forze economiche e sociali, il Volontariato, i cittadini.Le misure del governo vanno nella giusta direzione: un decreto da 25 miliardi, una vera e propria manovra economica aggiuntiva che mette in sicurezza sanità e lavoratori, estendendo a tutti cassa integrazione e altri ammortizzatori sociali e dando una prima risposta a aziende, cittadini, istituzioni. Come sono positive le misure messe in campo da Regione Toscana su cassa integrazione in deroga, dispositivi di protezione e rafforzamento del comparto sanitario. Dopo una prima fase che ci ha sconcertati, è anche incoraggiante il segnale dall’ Europa, un segnale che ha dei nomi e cognomi italiani.  Primi interventi emergenziali ai quali seguirà una nuova decretazione ad Aprile per ciò che ancora serve e manca. Dobbiamo anche essere consapevoli che la camminata nel deserto dell’incertezza e dei cambiamenti che ci aspettano richiede adesso, anche a Siena, uno sforzo ulteriore per compattare e coordinare le forze di tutta la società. Dobbiamo comprendere nel profondo i nuovi bisogni, utilizzare al meglio i sostegni e gli aiuti che vengono messi a disposizione dei territori dal governo nazionale, dalla regione e dagli enti e le società che erogano i servizi ai cittadini, per crearne ed attrarne di nuovi. La nuova stretta adottata dal governo, una scelta dolorosa e necessaria, auspicata da più parti, avrà ulteriori implicazioni economiche ad ora difficilmente calcolabili, ma sicuramente importanti. Dobbiamo lavorare per il presente avendo in mente il futuro, affrontare l’emergenza ed essere pronti agli scenari che si apriranno quando finirà. Accogliamo positivamente l’iniziativa messa in piedi da Camera di Commercio, un primo passo importante che va proseguito e implementato. In questa fase e nelle fasi successive un coordinamento della Provincia con il Capoluogo ed i Comuni senesi, insieme alla Camera di Commercio, alla Fondazione MPS, alla Fises, al Microcredito di Solidarietà e alla Fondazione Antiusura, ai Sindacati, alle forze del III Settore, al Volontariato e alle Università è lo strumento che serve. Un tavolo che abbia la possibilità di studiare con chiarezza delle risposte concrete per le necessità dei singoli, delle famiglie e delle imprese e potrebbe fare la differenza, per incoraggiare e salvaguardare la coesione sociale e la compattezza, l’unico modo per affrontare con efficacia questo difficile passaggio, anche nei suoi inevitabili riflessi nel medio e lungo periodo.  Come Partito Democratico della Provincia di Siena , facendo seguito alle esperienze già avviate, riteniamo quindi necessaria la stabilizzazione di un tavolo coordinato dagli Enti Locali che coinvolga forze economiche e sociali e  che sia in grado di studiare, anche con il coinvolgimento del sistema del credito, misure adeguate e mirate per consentire di superare sia le difficoltà immediate (sostenendo la liquidità delle aziende, coordinando i servizi a singoli, a famiglie, ad imprese, valorizzando ogni esperienza e supportando ogni difficoltà) e quelle  future, condividendo un progetto di sostegno,  aprendo prospettive di ricostruzione, riposizionamento, implementazione delle prospettive di mercato, adattamento e conversione delle attività e dei progetti di vita stessi. E’ necessario aprire fin da subito una nuova fase di coesione sociale, aperta a tutti, anche a forze e istanze che solitamente sono distanti, ma che in questa fase emergenziale possono e devono collaborare per il futuro di queste terre, che non devono assolutamente essere abbandonate al proprio destino.  Una fase di assunzione collettiva di responsabilità. Noi, come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte.”