Siena : Coronavirus; Seggiani (CGIL), “reticenza delle imprese a costituire i Comitati aziendali e territoriali”. Il sindacato pretende il rispetto del protocollo sulla sicurezza

Da Fabio Seggiani, Segretario generale CGIL di Siena, riceviamo e pubblichiamo

“ Dopo le continue pressioni delle scorse settimane per riprendere la produzione senza garanzie sull’approvvigionamento dei DPI e la corsa ad inventarsi percorsi di filiera con le deroghe alla Prefettura, è difficile rimanere in silenzio davanti alla dubbia iniziativa delle associazioni di categoria della nostra provincia che intendono raccogliere firme contro la responsabilità penale delle imprese in caso di contagio da Covid-19 del lavoratore.  Tra l’altro l’Inail ha già spiegato che il riconoscimento come infortunio sul lavoro da parte dell’Istituto dell’evento del contagio per motivi professionali non costituisce presupposto per l’accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro, sottolineando che non si possono strumentalmente confondere i presupposti per l’erogazione di un indennizzo Inail ai lavoratori con quelli per la responsabilità penale e civile, che devono essere rigorosamente accertati con criteri diversi da quelli previsti per il riconoscimento del diritto alle prestazioni assicurative.  L’impegno delle aziende, infatti, deve essere quello di rispettare ed applicare il protocollo sulla sicurezza firmato delle parti sociali a marzo ed implementato ad aprile. Purtroppo i luoghi di lavoro ed i mezzi per recarvisi sono pericolosi spazi di assembramento che se non strutturati correttamente creeranno nuovi contagi. Non comprendiamo la reticenza delle imprese, salvo poche eccellenze, a costituire i Comitati aziendali e territoriali per l’applicazione e la verifica delle regole previsti dal protocollo, al fine di strutturare impresa per impresa, con collaborazione reciproca, tutti quegli interventi necessari ed il loro successivo controllato rispetto. Il protocollo condiviso suggerisce anche Comitati a livello territoriale o settoriale con il coinvolgimento delle autorità sanitarie locali e degli altri soggetti istituzionali.  Da settimane abbiamo inviato richieste in tal senso a molte aziende e alle categorie datoriali, ma siamo tristemente ancora senza risposta, anzi leggiamo di suggerimenti a riaprire senza neanche la comunicazione alla Regione, cosa illegittima ed irresponsabile. Invitiamo le associazioni a confrontarsi su un tema, quello della sicurezza, che non è prioritario solo oggi nell’emergenza, ma lo era e lo sarà anche in futuro, gli interventi di oggi sarebbero un grande investimento per il mondo del lavoro di domani.”