Siena: dal 9 al 25 agosto il racconto fotografico tra il giorno e la sera di Roberto Bocci

Cosa accade quando il giorno lascia spazio alla sera? È da questa domanda che parte il viaggio fotografico di Roberto Bocci in mostra, dal 9 al 25 agosto, nella Galleria Cesare Olmastroni di Palazzo Patrizi . “I Crepuscolari” è  un racconto fatto di scatti che rubano, catturano e colgono gli attimi che si susseguono prima e dopo il tramonto. Panoramiche digitali cariche di significato metaforico e simbolico in cui la transizione tra il giorno e la notte, la luce e l’oscurità, l’essere e il non essere, ritraggono la vita che viene e che va. Come chi fa jogging intorno alla Fortezza Medicea, ritratti più volte al loro ingresso e uscita. Qui i corpi, con il calare del sole, diventano figure che si affievoliscono fino quasi a scomparire e a perdersi sullo sfondo che lascia spazio all’oscurità. E ancora la foschia che sale alla fine del dì contrapponendosi a cieli azzurri e carichi di forza. Sono orizzonti surreali e di apparente bellezza perché dietro a queste scene c’è molto altro. Ciò che sembra, infatti, in realtà non è, come la nebbia che nasconde l’inquinamento atmosferico.Ecco che allora il cambiamento catturato in immagini non riguarda solo la fine del giorno, ma anche una trasformazione più segreta e silenziosa, quella del clima. Un messaggio in più, da parte dell’artista, volto a smuovere le coscienze per ricordarci che l’abuso perpetrato sul nostro pianeta, ci porterà presto verso il crepuscolo della nostra esistenza sulla Terra. Una fine più ampia, universale costruita sul passaggio del tempo e dello spazio, della ciclicità dell’essere e della simultaneità. Argomenti cari a Bocci, così come l’importanza di una sostenibilità della vita che deve, per forza, e sempre più, confrontarsi con l’impronta ecologica, quell’indicatore capace di dimostrare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità rigenerante della Terra.