Siena: decontribuzione, parcheggi gratuiti, contributi per gli affitti. Le idee di ‘Italia Viva’ per Siena
“Stiamo vivendo questi giorni post emergenza Covid con grandi difficoltà sopratutto sulla ripartenza economica – commentano i Coordinatori provinciali di Italia Viva Pamela Fatighenti e Riccardo Burresi – ;le misure attuate dallo Stato stanno aiutando solo in parte a sfidare la crisi che si sta abbattendo sulle imprese. Anche Siena, purtroppo, non fa eccezione. Basta fare un giro in città – sottolineano i coordinatori – per vedere negozi chiusi e pochi acquisti. I commercianti soffrono la mancanza di turismo, i ristoranti cercano di reggere con le presenze locali, gli artigiani in alcuni casi non hanno neanche riaperto le attività. Due mesi di chiusura forzata hanno gonfiato le giacenze e messo a dura prova il comparto del commercio al dettaglio, settore tra i più colpiti dalla crisi economica derivata dal Coronavirus. Bene la concessione gratuita di spazi pubblici di aiuto al settore della ristorazione – precisano Pamela Fatighenti e Riccardo Burresi- ma deve essere fatto di più per gli altri settori commerciali che sono in sofferenza. Di pari passo con l’azione statale a supporto delle imprese è necessario uno sforzo maggiore da parte dell’amministrazione comunale che deve dare sostegno al fulcro dell’economia cittadina, attraverso misure più incisive come ad esempio agevolazioni per la diminuzione di costi per il pernottamento in città, parcheggi pubblici con prezzi più bassi, contributi per gli affitti di locali ad uso commerciale ed esenzione delle tasse locali per le categorie merceologiche che sono state inattive. La mancanza di turisti stranieri può essere in parte compensata con la presenza dei turisti italiani, aumentando anche il turismo di qualità. Sul mondo del lavoro – concludono i coordinatori provinciali senesi – è necessario fare di più. Non possiamo permetterci che alla fine del periodo di pandemia ci siano saracinesche abbassate e persone senza lavoro. Aiutare le imprese significa aiutare non solo gli imprenditori, ma anche i lavoratori e le loro famiglie. Gli ammortizzatori sociali sono stati e sono una misura importante per far fronte alla crisi emergenziale, ma non potranno durare a lungo. Come si può quindi sostenere realmente il sistema occupazionale a lungo termine? Non sono sufficienti contributi a pioggia o operazioni spot. Si deve promuovere la decontribuzione permettendo agli imprenditori di non pagare i contributi 2020 e agevolare così il mantenimento dei posti di lavoro. Adesso serve la decontribizione non solo la cassa integrazione. Con la decontribuzione si dà una mano vera a salvare posti di lavoro e si dà sollievo reale alle aziende. La decontribuzione è stata una colonna portante del Job Acts ed è la misura più urgente per aiutare quelle imprese che vogliono rimettersi in marcia.”