Siena: fino al 6 aprile il Festival  “Parole in cammino” che poi si trasferisce a Firenze dall’11 al 13 aprile

“Parole in cammino – Il Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia” in corso fino al 6 aprile a Siena continuerà a Firenze dall’11 al 13 aprile con un programma ricco di interventi spostandosi tra varie sedi istituzionali nelle due città, passando anche per le Scuole, le vere protagoniste e coinvolte da tutta Italia con laboratori, approfondimenti, incontri e premi.Le tematiche di questa edizione sono: Linguaggio “ampio” (o inclusivo), Ecologia e diversità linguistica, Linguaggi giovani, I linguaggi della politica fra passato e presente, Le parole dello sport, Le parole e l’ambiente.Nelle varie giornate, declinate in vari momenti di confronto con esperti della materia, si approfondiranno: l’ecologia del linguaggio al tempo di Internet; il neogiovanilese e la generazione Z; forme e significati del linguaggio della ‘nuova politica’; le parole di Giacomo Matteotti; le parole dello sport nell’anno del tour; le parole e l’ambiente; progetti speciali per le scuole; La Costituzione più bella del mondo; La scuola che vorrei; Alfabeti e grammatiche inclusive.“Studiare la lingua italiana – dichiara Paola Frassinetti, sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito – apre la porta a un ricco patrimonio culturale, letterario e artistico, consentendoci di esplorare le profondità della storia umana e di esprimere pensieri e sentimenti con una raffinatezza e bellezza senza tempo. La scuola ha un ruolo principale nello studio della lingua italiana e occorre potenziare l’insegnamento della grammatica, della lettura e della scrittura soprattutto nelle classi primarie”.“Anche quest’anno- dichiara Stefano Scaramelli vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana– il Festival ha ottenuto il supporto del Consiglio regionale della Toscana. L’ecologia del linguaggio nel tempo degli influencer, le parole della generazione Z e tutti gli altri temi affrontati in questa nuova edizione sono la cifra dell’importanza di queste giornate di studio e riflessione sul linguaggio. Le parole, le espressioni sono lo spazio in cui le persone apprendono, comprendono, si confrontano, possono evolvere o soccombere. Ecco perché è importante analizzare e studiare lo spazio linguistico”. “Siamo ben lieti come Amministrazione – ha aggiunto il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio – di ospitare nuovamente nella nostra città l’edizione 2024 di questo festival nato nel 2017 proprio a Siena. E’ giusto dare valore ad un progetto culturale che promuove le radici della nostra storia e della nostra identità. Questo rimarcare le origini deve necessariamente andare di pari passo con i nuovi linguaggi e le nuove forme di comunicazione utilizzate oggi dalle nuove generazioni e da un pubblico sempre più eterogeneo. Le diverse occasioni di incontro che si susseguiranno a Siena nel corso del festival saranno l’occasione per integrare conoscenze e saperi finalizzati ad accrescere il significato attuale di lingua”.“Ci aspetta un Festival coinvolgente e ricco – dichiara il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Siena Roberto di Pietra – dove la lingua italiana e le lingue d’Italia saranno protagoniste, raccontate e studiate. All’Università di Siena si parlerà delle forme del dialogo e delle buone pratiche comunicative. Prenderemo in esame le parole per raccontare la sostenibilità, che da anni permea la nostra azione istituzionale. Racconteremo le varie sfaccettature dell’accento, fenomeno linguistico, ma anche sociale e della sua interpretazione nei contesti educativi; ma parleremo anche della cura delle pratiche comunicative e di tanto altro. Infine ospiteremo e saremo interpreti dei 100 Canti per Siena, partecipando con cantrici e cantori alle letture dantesche. Un plauso agli organizzatori e buon cammino in questo appassionante percorso fra le parole”.Il progetto generale, sviluppato negli anni con il sostegno, il partenariato e la collaborazione di diversi soggetti fra pubblici e privati, è pensato come un itinerario sull’italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili, lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.), dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria, alle parole “in viaggio”, ecc.), dalla comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).