Siena: gruppo consiliare Pd, “giudizio negativo sul Piano Operativo ma anche l’impegno a partecipare alle osservazioni con proposte concrete per la città”

“Ci è stata negata la partecipazione come cittadini e come consiglieri a questo importante passaggio di programmazione per la nostra Comunità”, così commenta la discussione in consiglio comunale a Siena sul piano operativo il Gruppo consiliare DEM. “Ciò nonostante, abbiamo contribuito al dibattito, esprimendo un giudizio negativo su una proposta di Piano, che è poco più che una variante che si limita ad incrementare la nuova edificazione e le possibilità di trasformazione, per fortuna rimanendo sostanzialmente entro i confini del perimetro del territorio urbanizzato già deciso nel precedente mandato. Manca però un vero piano di governo della crescita, senza un’idea di città e un disegno che provi ad orientare il rapporto tra piccola e media attività, tra funzioni di area intercomunale e servizi, per migliorare la vivibilità e incentivare la residenzialità. Si permetterà la nascita di nuovi supermercati intorno alla Città (come in Massetana Romana ed all’ Acquacalda), oltre ad una sostanziale liberalizzazione di insediamento nel centro storico, laddove al primo piano ci sia già la destinazione commerciale, per estenderla anche al secondo piano. Un indirizzo poco coerente col recente annuncio dell’ampliamento del  contingentamento dei bar/ristoranti nel centro storico. Il rischio è che le previsioni di recupero, trasformazione e di nuovo impegno di suolo (soprattutto, per commerciale e direzionale) continuino ad alimentare la rendita, senza motivare i cittadini ad abitare la Città e a produrvi reddito. Manca inoltre un piano della fiscalità e della perequazione, per coinvolgere i privati autorizzati alle trasformazioni nel sostegno della manutenzione collettiva e perseguire un progetto di mantenimento sostenibile e diffuso della Città. Nulla infine si dice del rapporto con i comuni contermini, ed in particolare di interi quartieri a confine. Eppure, Siena, con i suoi tre ‘cantieri’ principali del Santa Maria della Scala, del centro Ricerche sulle Scienze della Vita e del Policlinico di Santa Maria alle Scotte, insieme al proprio patrimonio storico, artistico e ambientale ed alle sue due Università, ha bisogno di coordinarsi con gli altri Comuni per avere una voce chiara ed autorevole fuori da Siena, per completare le opere infrastrutturali, necessarie per valorizzare il proprio spazio e le sue qualità per la salute ed il benessere, anche nel passaggio del dopo- Coronavirus. Così, la piccola Siena, con il suo territorio, può ricollocarsi in una prospettiva di grande centro per Cultura, Ambiente e Ricerca”. “Siamo pronti nella fase successiva delle osservazioni a dare il nostro contributo e sfidare l’Amministrazione per contribuire con proposte concrete a far evolvere questa variante in un vero Piano Operativo, all’altezza del futuro, dopo l’emergenza Covid e la nuova variabile del distanziamento”.”Non lasciamo solo alla libera iniziativa economica di decidere i rapporti tra la grande e piccola distribuzione: proviamo anche a elaborare incentivi  per costruire equilibri nuovi tra media struttura di vendita e piccole attività, che sono da preservare perché rappresentano il DNA della nostra città e del suo territorio. Così come andrà promosso il manifatturiero avanzato e digitale. Entriamo di più nelle dinamiche dei nuovi bisogni dell’abitare, per disegnare il  nuovo welfare dopo la pandemia. Qual è, ad esempio, la risposta alla   partecipazione dei bambini, nel 2018, nella costruzione del Piano Operativo?”