Siena: il 3 settembre fa tappa la rassegna itinerante  “Il viaggio di Ippolita”.La nobildonna Ippolita Maria Sforza  nata nelle Marche, cresciuta a Milano, che non divenne mai regina di Napoli

Fa tappa a Siena, il 3 settembre, “Il viaggio di Ippolita”, rassegna itinerante a carattere interdisciplinare (storia, musica, danza, costume) dedicata alla figura storica di Ippolita Maria Sforza organizzata da WKO-ADA, Divisione Danza della Wunder Kammer Orchestra, a cura di Chiara Gelmetti e Bruna Gondoni,che, partita da Pesaro e da Gradara ad aprile, ha già portato eventi ed iniziative a Milano, Pavia, Bologna, Ferrara e Firenze prima di giungere a Napoli, il 30 settembre, e a Procida, il 1° ottobre. La tappa senese è in collaborazione con Comune di Siena, Archivio di Stato di Siena, Capriccio Armonico.L’evento è incentrato sulla figura di Ippolita Maria Sforza Visconti D’Aragona, secondogenita di Francesco I Sforza e di Bianca Maria Visconti, ed in particolare sul viaggio che la nobildonna intraprese nel 1465 da Milano a Napoli per celebrare il suo matrimonio con Alfonso II d’Aragona, primogenito di Re Ferrante, viaggio che ebbe una forte valenza politica e che toccò quasi tutte le corti italiane. A Siena, notizie provenienti da Napoli indussero il corteo a rallentare la discesa e ad una lunga sosta che durò quasi due mesi, dal 29 giugno al 26 agosto, prima di riprendere il cammino.

IPPOLITA E IL PROGETTO

Ippolita, che nasce nelle Marche (a Pesaro o a Jesi a seconda delle fonti)il 18 marzo 1445, fu una donna coltissima che parlava francese, spagnolo, latino e greco e che portò intellettuali e letterati alla corte di Napoli, interpretando quel pensiero umanistico che ha alimentato lo straordinario rinnovamento artistico e culturale del nostro Rinascimento. Duchessa di Calabria per matrimonio, fu una donna di grande diplomazia ed ebbe incarichi di rilevanza fino a diventare una vera protagonista della scena politica internazionale ma non fu mai regina, perché morì prima che suo marito Alfonso II d’Aragona diventasse re di Napoli nel 1494. Il suo maestro di danze fu Guglielmo Ebreo da Pesaro, chiamato alla corte milanese dai suoi genitori per educarla all’arte coreutica, il quale sarà presente sia alla festa del fidanzamento sia a quella del suo matrimonio con Alfonso II d’Aragona. Ottima ballerina, a lei Antonio Cornazano, scrittore umanista, dedica il trattato “L’arte del danzare”.

IL PROGRAMMA DI SIENA

Nel lungo soggiorno senese Ippolita fu intrattenuta da feste, danze e banchetti organizzati dalle Corporazioni delle Arti della città per la nobile e numerosa compagnia. In particolare balli e canti con cui la nobildonna fu accolta già al suo arrivo, come raccontato nella Cronaca senese di Tommaso Fecini. Per rivivere quei tempi e quelle atmosfere appuntamento, dalle 10.30 e per tutta la mattinata del 3 settembre, alla Sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Siena con le “Conversazioni attorno a Ippolita Maria Sforza”.Si comincia con l’intervento di Mario Ascheri, già docente di Storia del diritto e delle Istituzioni nelle Università di Sassari, Siena e Roma 3, autore di manuali e monografie sulla storia di Siena, per proseguire con Enrica Sabatini, danzatrice, performer e musicista, ricercatrice nel campo della danza storica, e Ilaria Sainato, musicologa e docente di danza storica, che interverranno sulla danza del Quattrocento a Siena. A concludere un momento di musica e danza dal titolo “Alla corte aragonese. Musica, danza e canzoni di Amore, Passione e Desiderio” affidata all’ensemble Musica Reservata e alla Compagnia italiana della danza storica antica, con le ricostruzioni coreografiche curate da Angelo Paolo De Lucia e Bruna Gondoni. Nell’occasione sono stati esposti al pubblico, nella Mostra documentaria dell’Archivio, alcuni documenti originali relativi al viaggio di Ippolita conservati nell’Archivio di Stato di Siena.