Siena: il Giudice di Sorveglianza aggrava la misura restrittiva dell’uomo che nei giorni scorsi a Torrita di Siena aveva picchiato la fidanzata e ‘vandalizzato’ la Caserma dei Carabinieri dove la donna si era rifugiata. L’uomo infatti è stato ricondotto in carcere visto che era ben conosciuto per precedenti episodi non edificanti e gli è stata revocata la misura dell’allontanamento della casa familiare

Era normale che accadesse. Il Giudice di Sorveglianza ha aggravato la misura restrittiva imposta all’uomo che qualche giorno fa si era reso protagonista di un episodio quanto meno increscioso a Torrita di Siena. Dopo aver aggredito la propria fidanzata, l’aveva poi inseguita sino all’ingresso della locale Stazioni Carabinieri e, dopo che questa si era messa al sicuro fra le ali protettive dell’Arma, aveva cominciato a vandalizzare l’ingresso di quel presidio dello Stato, in preda ad una rabbia incontrollabile e irrazionale, giusto perché i militari non gli consentivano di entrare in contatto con la sua “amata”. Chi non può picchiare il cavallo picchia la sella, lo sappiamo, ma i proprietari potrebbero aversene a male. Erano intervenute quindi due pattuglie dell’Arma e l’uomo era stato condotto al carcere senese di Santo Spirito in stato d’arresto. Si fosse trattato di un episodio isolato, del momento ’no’ di una persona normalmente rispettosa delle leggi e delle banali norma di convivenza sociale, la cosa sarebbe potuta finire li. Ma, trattandosi di una persona ben conosciuta dai carabinieri per vicende precedenti non esattamente edificanti, il magistrato, che  ben conosceva persona e situazioni, ha deciso di revocare la precedente misura dell’allontanamento dalla casa familiare, dapprima con quella del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa e poi con quella, ritenuta necessaria, della custodia in carcere. Insomma dopo l’uscita dal carcere quel 29enne nervoso vi è dovuto rientrare e se ne dovrà fare una ragione. L’amore non è bello se non è litigarello, ma il brutto vizio di alzare le mani sulle donne in tanti se lo dovrebbero levare.