Siena: la psicologica Susanna Baldi presenta una denuncia alla Questura su presunti “gravi fatti” legati alla morte del padre Nello Baldi avvenuta il 2 dicembre presso il pronto soccorso de Le Scotte  e invia una mail alla ASP Città di Siena Casa di Riposo Butini Bourke

La psicologa Susanna Baldi ci ha inviato il testo di una denuncia presentata alla Questura di Siena e la mail inviata al Direttore della Casa di Riposo Butini Bourke, Sig. F. Feroci, dove era ricoverato il padre morto poi il 2 dicembre scorso al pronto soccorso de Le Scotte, per segnalare alcuni “gravi fatti”. Pubblichiamo la mail che sintetizza l’accaduto secondo la versione della signora Baldi pronti a pubblicare anche la replica del Sig.F. Feroci.

 

“Al Direttore F.Feroci Casa di Riposo Butini Bourke di Via Pispini a Siena. Errare Humanum Est Perseverare Diabolicum! Sono Susanna Baldi, figlia di Nello Baldi, ricoverato presso la vostra struttura da alcuni mesi e deceduto al Pronto Soccorso dell’H Le Scotte di Siena all’alba del 2 dicembre scorso dopo essersi sentito male nel pomeriggio del giorno 1 dicembre nella struttura suddetta: era terminata da poco la videochiamata con mia sorella Maria Gioia Baldi. Il personale della Butini Bourke decideva di chiamare il 118 e farlo ricoverare. Era già successo qualcosa di analogo una settimana prima e, dopo un ricovero in giornata, era stato dimesso e aveva fatto rientro in RSA. Purtroppo già in quel primo ricovero la comunicazione con noi familiari era stata totalmente deficitaria e mia sorella, non appena aveva avuto modo di parlare con il personale, aveva già fatto presente la grave mancanza intervenuta riguardo al non averci tenuto minimamente informati di quanto stava accadendo: il personale non si era neanche premurato di comunicarci che il nostro babbo era stato dimesso. Dopo questo primo grave episodio, per il quale erano state addotte scuse sul telefono non funzionante della Casa di Riposo ( sia io che mia sorella avevamo passato ore ed ore a chiamare inutilmente) e ci eravamo anche chieste come mai non fosse stato possibile utilizzare un cellulare per avvisarci, ecco che si è ripetuto un episodio ancora più grave!   Non siamo state avvisate del ricovero in Ospedale nel pomeriggio del primo dicembre  né io ( che abito a Milano, ma comunque la struttura aveva il mio cellulare) né mia sorella, la quale non ha trovato avvisi di chiamata nel suo telefono. Un operatore ha dichiarato di averla chiamata, ma di avere trovato il telefono irraggiungibile..!!!  E allora anche se così fosse stato, visto che può capitare che in qualche tratto non vi sia campo, gli operatori avevano l’obbligo di riprovare oppure di chiamare me visto che avevano anche il mio numero.   Questo è stato un comportamento negligente, irresponsabile e caratterizzato da un’ enorme trascuratezza  professionale, del resto già emersa in diverse altre situazioni. Lavoro come consulente, formatore e supervisore in molti contesti sanitari lombardi e seguo il personale degli istituti geriatrici da oltre 40 anni e dunque mi chiedo quale professionalità e rigore siano presenti nei vostri Servizi.  Abbiamo appreso solo al mattino del 2 dicembre intorno alle ore 7.45 che il nostro babbo era deceduto da una telefonata fatta a mia sorella da un vostro operatore.   Ritengo gravissimo quanto accaduto circa la mancata comunicazione da parte del personale della RSA Butini Bourke nei confronti di noi figlie. Nostro padre era moribondo, portato in Ospedale e noi all’oscuro di tutto, abbiamo dovuto saperlo a morte avvenuta la mattina successiva.   Le pare normale agire in questo modo?  Una vera vergogna, “ professionisti” privi di capacità empatica,  di sensibilità nei confronti di noi  familiari che oltre al fatto di non poterlo vedere in presenza né assistere causa COVID, neanche ci è stata riservata l’attenzione di venire informati.  Come se non bastasse, sono stati rubati dall’anulare sinistro del nostro babbo la fede e un altro anello d’oro con una pietra occhio di tigre che portava da una vita e dai quali non voleva separarsi.   Riguardo al furto, che ho denunciato in Questura di Siena descrivendo i fatti, chiaramente non possiamo sapere quali delle tre “ strutture” che hanno visto nostro padre morente e poi morto siano responsabili di questo abominevole gesto perpetrato su un soggetto non più in grado di difendersi e privo della presenza protettiva dei familiari.   Le tre strutture dalle quali nostro padre è passato sono la vostra, il 118 con il Servizio della Misericordia e il Pronto Soccorso dell’Ospedale Le Scotte di Siena.  Facile scagionarsi da parte di tutte e tre, visto che nessuno sa o ha visto, a questo punto non ci resta che pensare alla responsabilità dello Spirito Santo che del resto sappiamo essere intervenuto  in un altro frangente!  Quindi Spett.le Direttore e’ bene che Lei venga a conoscenza di questi fatti gravissimi e se qualcuno che ha agito una simile nefandezza ( Casa di Riposo, Ambulanza, Pronto Soccorso)  ha contato sul fatto che il dolore che si accompagna ad una perdita di un genitore faccia desistere dal denunciare e dal far sapere cosa viene perpetrato sui deboli … ebbene ha sbagliato di grosso la sua previsione.  E per il futuro Le suggerisco di fare qualcosa almeno sulle competenze comunicative e relazionali del suo personale perché vi occupate di persone fragili e del loro entourage affettivo.Dovete fare una profonda riflessione e formazione sul lavoro di cura che per quanto ho avuto modo di vedere lascia davvero tanto a desiderare e mi creda ho la competenza e l’esperienza per affermarlo. Firmato  Dott.ssa Susanna Baldi – Psicologa-Psicoterapeuta-Senior Trainer-Istruttore di MBSR-Supervisore-Scrittrice”.