Siena: MPS; associazione Confronti ,” nonostante Profumo e Viola non abbiano responsabilità , per il Monte c’è ancora speranza”

Dall’associazione “Confronti” di Siena riceviamo e pubblichiamo

“Le poche, chiare parole del Presidente Draghi su MPS, rilasciate ieri, dimostrano che, nonostante i molti, troppi interessati ‘zefiri’ che spingono la vela del Monte verso il porto nebbioso di Unicredit, non tutto è perduto, anche se Unicredit è guidato da quel Padoan, già Ministro del Tesoro e, poi, parlamentare per Siena. Tuttavia la possibilità di una rinegoziazione degli accordi con l’Europa sulla privatizzazione forzosa di Rocca Salimbeni è ancora reale.  Confidiamo in Draghi, nonostante il Ministero dell’Economia e Finanze. La scelta, infatti, di non conseguire alla richiesta dell’azione di responsabilità nei confronti di Profumo e Viola non ci sembra rappresentare il meglio per la banca.   Un’opzione che certo non avrebbe risolto il travaglio dell’istituto, ma avrebbe dato concreta testimonianza, alla città e ai mercati, della volontà dell’azionista di maggioranza e del management da questo espresso di tutelare, davvero, il Monte. Cioè di perseguire l’obiettivo che ha motivato il suo ingresso nella compagine societaria.  A fronte della sentenza di un Tribunale, delle relative, pesanti, motivazioni poste alla conoscenza generale, ragionevolezza, opportunità, etica, cultura del diritto avrebbero voluto che l’assemblea del 6 aprile assumesse diversa decisione.  In conseguenza di fatti (sentenza e motivazioni), e non di giudizi di chi, come noi, ritiene che la gestione Profumo – Viola sia stata fortemente deleteria per MPS.  Non aiuta, infine, nella comprensione della scelta il comunicato che proprio Profumo e Viola hanno rilasciato a commento delle motivazioni della loro condanna, ‘ricordando’, come si è letto sulla stampa, di essere stati scelti da Bankitalia per salvare il Monte. Un passaggio quanto meno ‘inelegante’, che qualcuno, meno a conoscenza dei fatti, potrebbe leggere come un tentativo di spostare altrove, in tutto o in parte, le responsabilità delle decisioni sanzionate dal Tribunale di Milano.E’ troppo audace sospettare che Profumo & c. coltivino l’idea che il nuovo ministro del MEF debba, ora, loro, un risarcimento, tenuto conto di quanto scritto su La Repubblica del 25 gennaio u.s.?”