Siena:“Vestivamo alla medievale”; sembra carnevale, ma è arte. Domenica mattina i ‘Turisti per casa’ tornano a spasso
L’avanguardia della moda contemporanea parla di abiti “parlanti”, capi d’abbigliamento che la IOT (l’”internet delle cose”) utilizza per raccogliere sensazioni e desideri di chi li indossa. La storia ci insegna però che la moda ha iniziato a “parlare” già molto tempo fa: lo facevano le vesti degli antichi sovrani, e nel medioevo anche quelle della gente comune ne raccontavano censo e inclinazioni. La collezione pittorica della Pinacoteca nazionale di Siena lo testimonia splendidamente, e lo farà in particolare il 9 febbraio per i Turisti per casa che la percorreranno con occhio guidato e attento.Domenica prossima, alle ore 11 è in programma il secondo dei tre itinerari “indoor” con cui le guide Federagit Confesercenti di Siena conducono residenti a Siena e non in mezzo all’arte nel periodo invernale. “Vestivamo alla medievale” è il titolo di questa seconda occasione, che si snoderà interamente all’interno della Pinacoteca. Ci sarò modo così di rendersi conto che la moda nacque nel Medioevo grazie a invenzioni geniali, quanto semplici. Già in quel tempo, I vestiti erano non solo mezzi per coprirsi e ripararsi dal freddo, ma avevano anche una funzione comunicativa. ‘Parlavano’ dunque, in maniera molto diretta dell’età e dello status sociale di chi li indossava. Grazie agli indumenti è quindi possibile raccogliere informazioni altrimenti nascoste riguardo ai personaggi che popolano i dipinti più antichi esposti.